La Nuova Sardegna

Oristano

I sindacati: «Subito trasporti e infrastrutture»

di Michela Cuccu
I sindacati: «Subito trasporti e infrastrutture»

Il piano per il rilancio economico del territorio. Tra i capisaldi la rete ferroviaria e il metano

21 maggio 2020
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ORISTANO. Completamento del metanodotto, trasporti, industria di trasformazione agroalimentare, artigianato, istruzione, sanità e turismo sostenibile: sono i punti chiave sui quali si dovrà lavorare per rilanciare l’economia. A chiederlo sono le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil che parlano della necessità di «ripensare un nuovo modello di sviluppo e una nuova organizzazione del lavoro». Rivolgendosi alla politica regionale e locale, i segretari generali, Andrea Sanna, Alessandro Perdisci e Franco Mattana, sollecitano un piano di investimenti per rivitalizzare un sistema «già molto degradato e debole anche prima della serrata».

Il punto di forza potrebbero essere le piccole e medie imprese. Le priorità indicate partono dalla programmazione di investimenti pubblici per le infrastrutture. «La provincia ha perso in questi mesi centinaia di posti di lavoro, soprattutto nel commercio, nel terziario e nell’edilizia – spiegano –. Occorre dare avvio a una serie di cantieri che aspettiamo da tempo». L’elenco è consistente: manutenzioni edili degli uffici pubblici e della rete viaria, investire sul sistema ferroviario e sul collegamento veloce con l’aeroporto di Elmas, valorizzare il sistema aeroportuale di Fenosu «nato con contributi pubblici, investendo nell’alta tecnologia».

Non rinviabili sono la valorizzazione del porto industriale, il completamento della rete metaniera, l’adeguamento delle reti telematiche e la digitalizzazione. «Ulteriori investimenti sono necessari per rilanciare l’artigiano che rappresenta numeri importanti di imprese e lavoratori», sottolineano Sanna, Perdisci e Mattana che sul settore agroalimentare chiedono l’incentivazione di investimenti privati per l’industria di trasformazione.

Ampio spazio viene riservato ai temi della sanità: «Ci preoccupa particolarmente che la Regione continui imperterrita nella sua opera di tagli e ridimensionamenti dei centri sanitari territoriali come il Santa Maria Bambina e il Servizio di Oncoematologia del San Martino, dimostrando di non aver imparato dalla crisi. Vanno garantite la tutela delle piccole comunità, la medicina di prossimità, l’accesso alle cure specialistiche, abbattendo le insostenibili liste d’attesa», si legge nel documento che dedica un capitolo a parte agli ospedali: «Devono essere diversificati nel territorio, alcuni a garanzia di prime cure stabilizzatrici di prossimità e altri che, da grandi centri di riferimento regionale, offrano cure di alta specializzazione in tutti i settori della medicina e chirurgia».

Istruzione e formazione professionale dovranno avere un ruolo centrale con «piccole classi e piccoli sistemi educativi fulcro della società e della continuità dei piccoli centri urbani». Sul turismo, settore al quale da anni sono legate molte prospettive di rilancio ma fra i più penalizzati dall’emergenza Covid, i sindacati chiedono di «ripensare in un’ottica di sostenibilità che ne garantisca la fruibilità con la massima sicurezza».

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