La Nuova Sardegna

Oristano

«Tanta fantasia e la moda non si ferma»

di Valentina Atzeni
«Tanta fantasia e la moda non si ferma»

L’abbigliamento ripensa spazi e tempi. Fabio e Silvio Locci: «Allestimenti semplici e aperture anche su appuntamento»

27 maggio 2020
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ORISTANO. Durante la chiusura delle attività i social sono stati la salvezza, ma la vendita in negozio è un’altra musica. Ne sono convinti Fabio e Silvio Locci, titolari di Salaris Uomo in via Garibaldi: «Instagram e il commercio on line sono stati di grande aiuto, ma non è quello il lavoro che ci dà soddisfazione. Amiamo il contatto col cliente, parlargli di un prodotto, farglielo indossare e capire di cosa ha bisogno partendo da ciò che racconta». Ecco perché la riapertura, per quanto lenta, è stata una liberazione, anche in mezzo a moduli da compilare per certificare l’assenza di febbre dei dipendenti e la sanificazione quotidiana del punto vendita. «Anche prima ci occupavamo della pulizia del locale, come è normale che sia, ma adesso lo dobbiamo specificare su carta e soprattutto stiamo molto più attenti all’igiene dei camerini, la zona più delicata del negozio».

La collaborazione dei clienti è diventata fondamentale, ma la sanificazione è diventata fondamentale anche per chi lavora. Solo due su cinque sono le dipendenti che al momento sono tornate al lavoro, mentre un tirocinante è a casa. L’afflusso non è ancora tanto. «Abbiamo ricevuto tante dimostrazioni d’affetto dai clienti storici, ma molti limitano ancora le uscite» spiega Fabio Locci. Per coloro che non vedevano l’ora di tornare a fare shopping, le regole da seguire sono semplici e precise: «Fondamentale l’igiene delle mani all’ingresso. Abbiamo poi nove camerini per la turnazione e seguiamo il cliente con il giusto distanziamento». L’obiettivo è quello di centrare subito la vendita in modo che non venga toccato un numero eccessivo di capi. «Non abbiamo l’obbligo di igienizzare ciò che viene indossato, neanche le calzature – spiegano –. Inizialmente c’è stata molta confusione su questo dettaglio. C’è da considerare che i macchinari per la sanificazione rovinano l’abbigliamento e non vorremmo mai vendere merce che appare invecchiata. Abbiamo comunque ordinato un sanificatore a raggi ultravioletti. Certo, se il cliente dovesse starnutire sulla t-shirt mentre la indossa, il nostro protocollo prevede di portare il capo in lavanderia».

Fiduciosi, sperano che le abitudini di acquisto non siano cambiate: «Ci è stato proposto di cambiare gli orari, per andare incontro a eventuali nuove esigenze della clientela, ma preferiamo mantenere la nostra linea, dando la possibilità a chi teme di incontrare altre persone di organizzare aperture personalizzate fuori orario, su appuntamento».

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