La Nuova Sardegna

Oristano

bauladu 

Disponibili i fondi comunali per eliminare l’amianto

BAULADU. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Davide Corriga, fa il punto del programma triennale, avviato un anno fa, per liberare il paese dall’amianto il paese. Una recente mappatura...

12 giugno 2020
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BAULADU. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Davide Corriga, fa il punto del programma triennale, avviato un anno fa, per liberare il paese dall’amianto il paese. Una recente mappatura effettuata dall’associazione ex esposti amianto della Sardegna, aveva evidenziato la presenza di poco meno di 12 mila metri quadrati di manufatti contenenti la pericolosa fibra, quasi 700 dei quali si trovavano in prossimità di edifici di interesse pubblico frequentati dai residenti e poco meno di 4 mila metri quadrati (un terzo del totale) in strutture site nelle campagne del paese, come aziende agricole, stalle. L’obiettivo dell’amministrazione è quello di rendere Bauladu il primo paese sardo completamente libero dall’amianto e per conseguirlo ha predisposto un bando che prevede la concessione di contributi finanziari, a fondo perduto fino al 95 per cento della spesa sostenuta, ai cittadini che intendono bonificare e smaltire la pericolosa fibra killer presente nelle strutture di loro proprietà. Le domande giunte agli uffici comunali sono state 21, 18 delle quali ammesse a finanziamento, che sarà erogato traendo le risorse necessarie dal bilancio dell’Ente. La spesa stanziata finora è di 164 mila euro, e servirà per eliminare circa 3 mila metri quadrati del pericoloso materiale. «La preoccupante situazione data dalla presenza di amianto nel territorio comunale – sottolineano gli amministratori – ha portato a programmare strumenti e misure straordinarie di intervento. Fino ad oggi possiamo dirci soddisfatti della risposta avuta dalla comunità: il ruolo dei cittadini è fondamentale ai fini del raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di eliminare completamente la fibra nociva dal territorio comunale e tutelare così la salute pubblica». (pi.maro)

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