La Nuova Sardegna

Oristano

ghilarza 

Prima mostra dopo lo stop e Casa Museo Gramsci riparte

di Maria Antonietta Cossu

GHILARZA. «Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto bisogna rimettersi all’opera, ricominciando dall’inizio». Le parole scritte in carcere da Antonio Gramsci nel 1927 sono un richiamo...

21 giugno 2020
2 MINUTI DI LETTURA





GHILARZA. «Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto bisogna rimettersi all’opera, ricominciando dall’inizio». Le parole scritte in carcere da Antonio Gramsci nel 1927 sono un richiamo altamente simbolico alla mostra d’arte contemporanea inaugurata ieri, stesso giorno della riapertura di Casa Museo Gramsci. La ripartenza è coincisa con una nuova offerta culturale, un percorso espositivo che rielabora concetti e aspetti della vita privata di un’icona del Novecento e la capacità di resistenza che contraddistinse tutta la famiglia Gramsci.

Il percorso conoscitivo ed emozionale è stato ribattezzato “Ricominciando dall’inizio”. Per la Fondazione Casa Museo di Ghilarza che ci ha creduto, il nuovo inizio coincide anche con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del concorso internazionale di progettazione per la creazione del Polo culturale dedicato all’insigne intellettuale e politico sardo. Questo passaggio anticipa di poco l’inserzione nella piattaforma on line Concorrimi.it curata dall’ordine degli architetti di Milano.

Al bando in uscita domani hanno lavorato l’Unione del Guilcier e il Comune di Ghilarza con il supporto dei referenti scientifici della fondazione e del dipartimento di architettura di Cagliari. «Individuerà lo studio di professionisti più qualificati che dovranno rappresentare al meglio la figura di Antonio Gramsci. Il bando stesso è fondamentalmente un’operazione culturale, per com’è costruito, per la valenza internazionale e per la collaborazione con gli studi professionali di Milano», ha dichiarato il sindaco Alessandro Defrassu durante la cerimonia di riapertura.

Nell’attività divulgativa svolta dalla Fondazione avrà un ruolo ancora più incisivo la comunicazione. «Abbiamo tratto insegnamento dalla pandemia per ripensare alle potenzialità del sito web, che dovrà diventare sempre più una porta attiva della fondazione», ha spiegato il presidente Giorgio Macciotta, che ha anche accennato ai rapporti di collaborazione stretti recentemente con la Cgil e la Fasi per diffondere meglio la conoscenza del «sardo più importante».

Sui contenuti della mostra curata dall’associazione L’ombra del Mediterraneo si è soffermato il direttore del museo, che ha fornito anticipazioni sulle prossime iniziative. Una su tutte è il secondo International Gramsci Festival. «Potremmo organizzarlo a dicembre e sarà dedicato ai temi della sostenibilità ambientale e dell’economia solidale», ha detto Paolo Piquereddu.

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative