Cavalieri della Sartiglia, nuove pesanti condanne
di Eleonora Caddeo
Linea dura del tribunale antidoping del Coni. Inflitte lunghe squalifiche Quattro anni per Giuseppe Catapano, Giuseppe Frau e Marco e Roberto Pau
09 luglio 2020
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ORISTANO. A distanza di cinque giorni dalla prima condanna, il Coni sentenzia nuovamente contro altri quattro cavalieri della Sartiglia, squalificando per quattro anni Giuseppe Frau, Roberto Pau, Marco Pau e Giuseppe Catapano dalle competizioni sportive, fino a luglio 2024. La sentenza della prima sezione del Tribunale antidoping di Roma è arrivata lunedì. I quattro cavalieri, indagati per sostituzione di persona a seguito dei controlli antidoping svolti la domenica di Sartiglia 2018, sono stati ritenuti responsabili dei fatti contestati e condannati dalla giustizia sportiva anche al pagamento delle spese del procedimento. Venerdì scorso la stessa sezione del tribunale sportivo romano aveva squalificato per quattro anni i due cavalieri Francesco Castagna e Paolo Rosas, responsabili, secondo la giustizia sportiva, di aver favorito lo scambio di cavalieri durante le operazioni di controllo antidoping della domenica di Sartiglia del 2018 e l'ex vicepresidente della Fondazione Sartiglia, Marzio Schintu, allora incaricato al coordinamento delle operazioni antidoping. Secondo quanto si legge negli ulteriori quattro dispositivi emanati ieri dal tribunale Nado, la formula di condanna è identica per tutti i cavalieri. «Visti gli articoli 2.3, 4.3.1 – scrive la prima sezione del Tribunale Nazionale Antidoping – afferma la responsabilità in ordine all'addebito ascrittogli e infligge la squalifica di 4 anni, a decorrere dal 6 luglio 2020 e con scadenza al 5 luglio 2024». Pena alla quale la giustizia sportiva aggiunge anche la «condanna al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in 378 euro». A differire sono le posizioni sportive dei quattro. Mentre i due cavalieri Giuseppe Frau e Giuseppe Catapano sono sportivi a livello dilettantistico, tesserati dell'Organizzazione per l'educazione allo sport (Opes), i fratelli Roberto e Marco Pau sono due istruttori della Federazione italiana sport equestri (Fise), lavorano nel mondo dei cavalli e il primo ricopre anche l'incarico di consigliere nel comitato regionale. Quella inflitta dalla giustizia sportiva è una condanna recepita con animo differente dai quattro protagonisti della vicenda, che raggiunti telefonicamente a poche ore dalla condanna di squalifica, rispondono come era immaginabile tra lo scoramento e l'amarezza. «Sono disgustato – risponde Catapano – non farò ricorso, sono cose che non mi interessano, per me ormai quella vicenda è acqua passata». Ancora più ermetico Giuseppe Frau. «Non ho alcun interesse a parlare della vicenda». Preferisce non parlare invece Roberto Pau. «Non voglio parlare, chiami il mio avvocato o forse è meglio che non chiami neanche lui». Chi esprime delusione per la condanna e perplessità è Marco Pau, cavaliere che di lavoro fa l’istruttore federale. «Questa condanna vuol dire una cosa - commenta - che ho tre figli a casa e dovrò inventarmi un altro lavoro per i prossimi quattro anni per poter andare avanti. Insieme al mio avvocato, Gianfranco Sollai, farò ricorso perchè ritengo questa condanna ingiusta, la Sartiglia non è una competizione sportiva».