Sa Jua, lavori al nuraghe conclusi
Il sottosuolo dell’area ha restituito reperti che saranno valutati con cura
31 luglio 2020
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AIDOMAGGIORE. Si conclude oggi la campagna di scavi in corso al nuraghe Sa Jua dal mese di giugno.
È la prima indagine conoscitiva effettuata sotto la superficie del monumento preistorico che domina Aidomaggiore, al centro di un intervento di valorizzazione e di restauro messo in campo dal Comune con un finanziamento regionale di 100mila euro.
Le ricerche, coordinate dall'archeologa Silvia Vidili sotto la supervisione della Soprintendenza per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna si sono concentrate nel cortile che mette in comunicazione la torre principale del nuraghe a tancato con il corpo secondario.
Il sottosuolo ha restituito interessanti reperti mobili che saranno esaminati per ricavare informazioni più dettagliate sugli insediamenti umani che hanno caratterizzato il sito e proprio sulla scorta dei risultati ottenuti in questa prima tornata di lavori saranno chiesti nuovi fondi con l'obiettivo di proseguire gli scavi ed estendere l’area delle ricerche.
«Per completare l'opera chiederemo altri finanziamenti. A Sa Jua viene riconosciuta una valenza regionale e tra l'altro il nostro è un territorio con una concentrazione di nuraghi tra le più elevate della Sardegna», spiega il sindaco Mariano Salaris.
La seconda fase del progetto prenderà il via la prossima settimana con i lavori di consolidamento e di messa in sicurezza del monumento. Per prevenire il rischio di crolli alcuni filari di pietra saranno rimossi dalla parte alta posteriore della torre, la struttura verrà impermeabilizzata dopodiché i massi saranno riposizionati nella sede originaria.
Il sito archeologico farà parte del percorso turistico che l'amministrazione locale ha inserito nella programmazione territoriale portata avanti dall'Unione del Guilcier, che con 150.000 euro ha finanziato il ripristino del sentiero di collegamento al nuraghe Sanilo.
Maria Antonietta Cossu
È la prima indagine conoscitiva effettuata sotto la superficie del monumento preistorico che domina Aidomaggiore, al centro di un intervento di valorizzazione e di restauro messo in campo dal Comune con un finanziamento regionale di 100mila euro.
Le ricerche, coordinate dall'archeologa Silvia Vidili sotto la supervisione della Soprintendenza per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna si sono concentrate nel cortile che mette in comunicazione la torre principale del nuraghe a tancato con il corpo secondario.
Il sottosuolo ha restituito interessanti reperti mobili che saranno esaminati per ricavare informazioni più dettagliate sugli insediamenti umani che hanno caratterizzato il sito e proprio sulla scorta dei risultati ottenuti in questa prima tornata di lavori saranno chiesti nuovi fondi con l'obiettivo di proseguire gli scavi ed estendere l’area delle ricerche.
«Per completare l'opera chiederemo altri finanziamenti. A Sa Jua viene riconosciuta una valenza regionale e tra l'altro il nostro è un territorio con una concentrazione di nuraghi tra le più elevate della Sardegna», spiega il sindaco Mariano Salaris.
La seconda fase del progetto prenderà il via la prossima settimana con i lavori di consolidamento e di messa in sicurezza del monumento. Per prevenire il rischio di crolli alcuni filari di pietra saranno rimossi dalla parte alta posteriore della torre, la struttura verrà impermeabilizzata dopodiché i massi saranno riposizionati nella sede originaria.
Il sito archeologico farà parte del percorso turistico che l'amministrazione locale ha inserito nella programmazione territoriale portata avanti dall'Unione del Guilcier, che con 150.000 euro ha finanziato il ripristino del sentiero di collegamento al nuraghe Sanilo.
Maria Antonietta Cossu
