La Nuova Sardegna

Oristano

Tributi mai pagati la laguna dei morosi

di Enrico Carta
Tributi mai pagati la laguna dei morosi

Santa Giusta, in bilancio mancano circa 800mila euro Lo sfogo del sindaco: «Prima evadono, poi si lamentano»

13 settembre 2020
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SANTA GIUSTA. Prima un piccolo ammanco, poi la falla cresce e alla fine rischia di far saltare tutta la diga. L’evasione dei tributi a Santa Giusta sta diventando un problema serio che il primo cittadino Antonello Figus denuncia pubblicamente. Anno dopo anno, euro dopo euro, le casse dell’amministrazione si sono impoverite. Alla fine dei conti, quelli veri e non quelli simbolici, ci si accorge che a bilancio mancano ben 800mila euro. Non c’è un colpevole da cercare, perché è un vizio vecchio e diffuso che va avanti da diverso tempo ed è difficile da estirpare, fatto sta che tra tassa sui rifiuti, Imu e altri tributi come quello per la concessione dei passi carrabili, il Comune si scopre più povero.

Sinora non ci sono stati grossi problemi e si è riusciti comunque a mantenere al minimo i costi delle varie tasse che i cittadini devono pagare all’amministrazione, «ma se la tendenza continua a essere questa, presto dovremo agire e correre ai ripari», spiega il sindaco. Come? La prima mossa è l’antipatico recupero dell’evasione fiscale tramite le cartelle esattoriali. Si vorrebbe evitare di arrivare a tanto, ma la strada potrebbe davvero essere già segnata perché l’alternativa è quella di affidare in gestione una serie di servizi che oggi il Comune riesce a svolgere in proprio senza far pagare un centesimo in più.

Ma domani sarà ancora così? Al momento non si sa. La cifra di 800mila euro corrisponde a circa il 10% del totale dei tributi pagati e non è una somma trascurabile. «Al momento il Comune riesce a cavarsela – spiega il sindaco –. Garantiamo la pulizia del paese, quella delle aree verdi pubbliche con soldi di bilancio dell’amministrazione, dell’Unione dei Comuni o con finanziamenti che arrivano grazie all’istituzione dei cantieri di Lavoras o ad altri finanziamenti, però tutti i residenti devono fare la loro parte. L’alternativa è che a breve saremo costretti ad affidare in appalto anche questi servizio perché l’ammanco inizia a essere pesante e un servizio con gestione esterna costerebbe di più. Quel che più stona, è che molti, pur non pagando, hanno anche il coraggio di lamentarsi per la qualità dei servizi che peraltro vengono svolti al meglio».

Il rimprovero a parole diventa così la prima mossa. La seconda è già annunciata.

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