La Nuova Sardegna

Oristano

marito accusato di aver ucciso la moglie 

Omicidio di Narbolia, dai giudici no al sopralluogo

Omicidio di Narbolia, dai giudici no al sopralluogo

NARBOLIA. La difesa voleva una risposta che poteva arrivare solamente vedendo i luoghi. La casa ovviamente, ma anche quel tratto di spiaggia tra Torre del Pozzo e Is Arenas da cui sarebbe stata...

15 settembre 2020
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NARBOLIA. La difesa voleva una risposta che poteva arrivare solamente vedendo i luoghi. La casa ovviamente, ma anche quel tratto di spiaggia tra Torre del Pozzo e Is Arenas da cui sarebbe stata gettata in mare Brigitte Pazdernik. Per l’omicidio della 78enne, avvenuto la sera del 10 ottobre 2018, è imputato il marito Giovanni Perria, accusato di aver tentato di soffocarla in casa e poi di averla abbandonata tra le onde per vendicare un tradimento compiuto parecchi anni prima.

L’avvocato Antonello Spada voleva portare la corte d’assise sul luogo del delitto. Nell’udienza di ieri ha reiterato la richiesta di un sopralluogo o di un esperimento giudiziale che ricostruisse luoghi e fasi del delitto, ma ha ottenuto un no dalla presidentessa Tiziana Marogna, dal giudice a latere Giorgio Altieri e dalla giuria popolare: ritengono, così come il pubblico ministero Armando Mammone, che non sia necessario vedere dal vivo il tratto di costa per stabilire se Giovanni Perria abbia ucciso o no la moglie al termine di un litigio tra le mura domestiche.

La difesa ha insistito, lasciando intuire che un sopralluogo avrebbe aiutato a capire che Giovanni Perria, pensionato di 78 anni, non avrebbe potuto compiere il delitto che avrebbe richiesto una forza notevole. Ci sarebbe stato da far fare due rampe di scale al corpo tramortito della moglie, da caricarla di in macchina, da trascinarla lungo un tratto sterrato di alcune decine di metri prima di gettarla tra le onde e aspettare che il mare facesse il suo lavoro. Per l’accusa la verità è un’altra: Giovanni Perria avrebbe fatto tutto ciò senza problemi inscenando poi la scomparsa della moglie per allontanare da sé i sospetti.

Ieri è stata anche la giornata dell’audizione di una quindicina di testimoni, una serie di compaesani che ha parlato di una coppia unita, amante delle passeggiate e molto legata. Parole che ritorneranno ora nella requisitoria del pubblico ministero e nell’arringa della difesa. Si torna in aula quindi il 26 ottobre, il 2 novembre ci sarà la sentenza. (e.carta)

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