La Nuova Sardegna

Oristano

Maltrattamenti e abusi: il pm chiede 13 anni 9 mesi

di Enrico Carta
Maltrattamenti e abusi: il pm chiede 13 anni 9 mesi

La moglie e le figlie sarebbero state le vittime delle violenze di un 49enne Per la difesa solo episodi condannabili, ma sporadici. La sentenza a marzo

26 febbraio 2021
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ORISTANO. I reati si moltiplicano. Dai peggiori, che sono le violenze sessuali nei confronti della moglie e i maltrattamenti sempre nei confronti della consorte ma anche verso le tre figlie, si arriva a quelli che sembrano quasi passare in secondo piano come le lesioni verso le tre ragazze, le minacce sempre contro la moglie e i danneggiamenti agli oggetti della casa o ai vestiti. Sommati fanno tredici anni e nove mesi: è la richiesta di condanna che il pubblico ministero Valerio Bagattini ha sollecitato per l’imputato, un 49enne che ha visto piovere su di sé la sfilza di reati che potrebbero mandarlo in carcere per un lungo periodo.

Lungo, del resto, sarebbe stato anche l’arco di tempo in cui sarebbero state commesse le violenze sessuali e i maltrattamenti che gli vengono contestati. La ricostruzione, basata quasi interamente sulle denunce e sulle testimonianze delle parti offese, è partita infatti dal 2008, passando poi attraverso varie tappe nel 2011, nel 2013, nel 2015 e infine nel 2018. In mezzo, pur tra varie denunce fatte e successivamente ritirate, ci sarebbe stata una storia di violenze continue all’interno di una famiglia in cui, ai problemi economici, si aggiungevano gli altri ben più gravi legati alla supremazia che il genitore avrebbe esercitato sulle figlie e, da marito, anche sulla moglie.

Secondo il pubblico ministero, la spirale di violenza sia fisica che psicologica era diventata talmente avvolgente che la donna, pur non volendo avere rapporti sessuali, si sottometteva al marito temendone la reazione e l’ennesima esplosione di maltrattamenti che potevano avere pesanti ripercussioni sia su di lei che sulle figlie, le quali, in una precedente udienza, avevano raccontato delle continue punizioni fisiche a cui sarebbero state sottoposte.

Ritenuto attendibile il quadro ricostruito dalle testimonianze, l’avvocato di parte civile Francesco Pilloni, ha chiesto il risarcimento dei danni, anticipato da una provvisionale di 30mila euro per ciascuna delle due figlie oggi maggiorenni e di 40mila euro per la loro madre. Se sarà così e, soprattutto, se il collegio del tribunale, presieduto dalla giudice Carla Altieri – giudici a latere Serena Corrias ed Elisa Marras – arriverà alla condanna, lo si scoprirà nell’udienza conclusiva fissata per il 25 marzo.

Intanto con una dettagliata arringa, l’avvocata Alessandra Boi, che difende l’imputato, ha sollevato diversi dubbi. Pur non negando che vi siano state alcune non certo condivisibili aggressioni, ha sostenuto altresì che non vi fosse continuità tra un episodio e l’altro e ciò farebbe venir meno il reato di maltrattamenti che, invece, ha bisogno di perpetrarsi nel tempo senza interruzioni. Sarebbero stati insomma episodi sporadici. Ciò farebbe venir meno anche la violenza sessuale verso la moglie che non avrebbe quindi sofferto la predominanza fisica e psicologica del marito. La difesa ha anche avanzato dubbi sull’esattezza delle testimonianze e su alcune foto, parlando di racconti esagerati rispetto alla realtà dei fatti. Sarà materia per le giudici.

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