La Nuova Sardegna

Oristano

Il Montiferru riparte dopo l’incendio

Il Montiferru riparte dopo l’incendio

Santu Lussurgiu. Il racconto del portalettere al lavoro nei paesi devastati

04 agosto 2021
2 MINUTI DI LETTURA





SANTU LUSSURGIU. «Andare al lavoro il lunedì è stato un nostro dovere, per dare un segnale di continuità e di vita». Le parole di Antonello Sechi, 55 anni portalettere di Santu Lussurgiu, sono la testimonianza di come, le donne e gli uomini di Poste Italiane, nei giorni immediatamente successivi all’immane tragedia che ha colpito il Montiferru, abbiano voluto dare il loro contributo in mezzo all’emergenza attraverso il loro lavoro. Gli uffici postali di Cuglieri e Tresnuraghes, sono rimasti chiusi al pubblico solo lunedì 26 luglio, per consentire le verifiche agli stabili, riaprendo già il giorno successivo.

Il servizio di recapito della corrispondenza e dei pacchi è stato un segnale: non si è mai interrotto e, tra coloro che hanno lavorato lunedì, quando ancora l’incendio non era domato, ci sono gli addetti al recapito del punto di distribuzione di Santu Lussurgiu. Racconta ancora Sechi: «Vedevo arrivare il fuoco in maniera molto pericolosa, qualcosa di indescrivibile. Mi sono sentito accerchiato, impotente. Sono comunque andato nei luoghi del rogo, ma per noi civili era complicato dare il nostro aiuto, senza mettere a rischio la nostra incolumità. Ho dei terreni in campagna e il fuoco mi ha distrutto tutto. Tranne un mulino ad acqua molto vecchio che, inspiegabilmente, come per miracolo, si è salvato». Lunedì scorso Antonello Sechi era regolarmente al lavoro: «Abbiamo anche un ruolo sociale: era importante esserci, era importante la nostra presenza», dice. «Vedere il postino può rappresentare, per molti, un buon segno. Sono andato al recapito con uno stato d’animo completamente differente rispetto al solito, con un po’ di timore. Poteva comunque cadere un tronco bruciato o un masso. Bisognava prestare la massima attenzione. C’è stata tanta solidarietà – conclude il portalettere – sia dalla zona che dal resto dell’isola. Non ci siamo sentiti soli, anche se la nostra comunità, rispetto ad altre località, ha subito danni minori. Abbiamo sentito molto l’aiuto degli altri, anche dei tanti colleghi che mi hanno offerto il loro aiuto».

In Primo Piano
Trasporti

Numeri in crescita nel 2023 per gli aeroporti di Olbia e Cagliari, in calo Alghero

Le nostre iniziative