OSPEDALE SAN MARTINO
Medici da altri reparti al Pronto soccorso, diffidate Ats e Assl
ORISTANO. I sindacati medici diffidano Ats e Assl e chiedono la revoca immediata dell’ordine di servizio che obbliga i medici degli altri reparti a coprire i turni in Pronto soccorso. Anaao Assomed e...
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ORISTANO. I sindacati medici diffidano Ats e Assl e chiedono la revoca immediata dell’ordine di servizio che obbliga i medici degli altri reparti a coprire i turni in Pronto soccorso. Anaao Assomed e Aaroi Emac non ci sono andati troppo per il sottile: hanno incaricato un legale, l’avvocato cassazionista Giacomo Doglio di Cagliari, di intervenire presso il commissario straordinario e il direttore sanitario dell’Ats e i loro omologhi della Assl di Oristano. L’avvocato mette nero su bianco ciò che da più parti era stato dichiarato su quell’ordine di servizio: «Viola palesemente le disposizioni legislative, contrattuali, regolamentari, deontologiche vigenti in tema di mansioni e funzioni conferibili al dirigente medico, responsabilità professionale, assegnazioni in altre strutture carenti di personale, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro».
Scrive ancora: «Sono norme che hanno una finalità protettiva bidimensionale, nel senso che esse tutelano non soltanto il medico, ma anche i pazienti». Nella diffida, inviata per conoscenza anche all’assessore regionale alla Sanità, i segretari regionali di Anaao Assomed, Maria Elisabetta Piu e di Aaroi Emac, Cesare Iesu, oltre ad annunciare, in caso di mancata revoca dell’ordine di servizio, azioni a tutela dei propri iscritti, definiscono le disposizioni organizzative «finalizzate a coprire le colpevoli, gravissime, omissioni che hanno condotto alla rappresentata situazione di emergenza del Pronto soccorso del San Martino, scaricando sui i dirigenti medici e sui pazienti i possibili effetti negativi di tali illegittime scelte aziendali».
Ma c’è di più. Nelle tre pagine della diffida, i sindacati affermano: «Leggere che nel Pronto soccorso del San Martino il medico di disciplina non equipollente o affine “possa essere posto a presidio dei codici verdi e bianchi” e che, addirittura, il turno possa essere organizzato in assenza di personale medico specializzato in medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, svela, infatti, l’assoluta indifferenza per l’incolumità e la sicurezza dei pazienti e, di riflesso, per i rischi professionali dei dirigenti medici, tollerabile soltanto in un ospedale da campo». Troppo rischioso, oltre che illegale, insomma, utilizzare medici di altri reparti. Con anche la possibilità che i medici costretti a rispettare l’ordine di servizio, scelgano di far ricoverare i pazienti, intasando, gli altri reparti. (michela cuccu)
Scrive ancora: «Sono norme che hanno una finalità protettiva bidimensionale, nel senso che esse tutelano non soltanto il medico, ma anche i pazienti». Nella diffida, inviata per conoscenza anche all’assessore regionale alla Sanità, i segretari regionali di Anaao Assomed, Maria Elisabetta Piu e di Aaroi Emac, Cesare Iesu, oltre ad annunciare, in caso di mancata revoca dell’ordine di servizio, azioni a tutela dei propri iscritti, definiscono le disposizioni organizzative «finalizzate a coprire le colpevoli, gravissime, omissioni che hanno condotto alla rappresentata situazione di emergenza del Pronto soccorso del San Martino, scaricando sui i dirigenti medici e sui pazienti i possibili effetti negativi di tali illegittime scelte aziendali».
Ma c’è di più. Nelle tre pagine della diffida, i sindacati affermano: «Leggere che nel Pronto soccorso del San Martino il medico di disciplina non equipollente o affine “possa essere posto a presidio dei codici verdi e bianchi” e che, addirittura, il turno possa essere organizzato in assenza di personale medico specializzato in medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, svela, infatti, l’assoluta indifferenza per l’incolumità e la sicurezza dei pazienti e, di riflesso, per i rischi professionali dei dirigenti medici, tollerabile soltanto in un ospedale da campo». Troppo rischioso, oltre che illegale, insomma, utilizzare medici di altri reparti. Con anche la possibilità che i medici costretti a rispettare l’ordine di servizio, scelgano di far ricoverare i pazienti, intasando, gli altri reparti. (michela cuccu)