La Nuova Sardegna

Oristano

Laconi invasione di cervi nell’abitato

Laconi invasione di cervi nell’abitato

Il sindaco Argiolas chiede un intervento per contenere il loro numero

23 ottobre 2021
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LACONI. Allarme cervi. Agricoltori sempre più in difficoltà a causa dei danneggiamenti alle colture causati dai cervi e indennizzi non facili da ricevere. Torna, dunque, a far parlare di sé sua maestà il cervo sardo, croce e delizia del territorio. Il progetto di ripopolamento ha avuto inizio con successo nel 1998, quando una coppia di esemplari venne portata dal Monte Arcosu all’interno della foresta demaniale di Funtanamela; successivamente furono introdotti altri esemplari e negli anni la popolazione crebbe protetta all’interno della riserva. Poi, nel 2007, un’ abbondante nevicata provocò la caduta di alcune piante proprio sulla rete di recinzione, aprendo così una via di fuga che permise ad una ventina di cervi di conquistare la libertà. Da allora esiste una popolazione libera di cui non si può fare una stima certa. La presenza dei cervi è stata segnalata negli spazi urbani più frequentati del paese, all’interno del Parco Aymerich, all’interno delle proprietà private, nei giardini delle case all’interno del centro abitato. «La loro presenza ha un grave impatto sulle colture agricole e forestali sia pubbliche, sia private. Molto difficili ed impegnativi gli eventuali interventi per mettere al riparo il duro lavoro quotidiano degli operatori, costretti quindi ad azzerare completamente il raccolto», dice il sindaco Salvatore Argiolas. Ulteriore criticità è quella relativa agli incidenti stradali che si stanno verificando su strade provinciali e rurali dove, specie nelle ore notturne, si incontrano interi branchi di animali dal peso anche di diverse tonnellate che rappresentano un enorme pericolo per la vita stessa degli automobilisti. In caso di danni, c’è poi il problema degli indennizzi. Il Sindaco ha chiesto l’intervento dell’ Ufficio Gestione Faunistica e Oasi della Provincia e dell’assessorato Difesa dell’Ambiente. «Chiediamo di valutare un abbattimento selettivo nonché la disponibilità di maggiori risorse da destinare agli opportuni indennizzi nei confronti dei cittadini danneggiati» scrive Salvatore Argiolas. (iv.ful.)

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