La Nuova Sardegna

Oristano

Mense scolastiche, servizio nella bufera

di Enrico Carta
Mense scolastiche, servizio nella bufera

Ispezioni dei Nas e della Assl, dipendenti scontenti che si licenziano: l’opposizione chiede un intervento della giunta

02 novembre 2021
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ORISTANO. Voci o verità? Le blatte nel centro di cottura di via Campania, scoperte durante il blitz dei carabinieri del Nas accompagnati dagli ispettori dell’Assl, sono solo ciò che più balza agli occhi. Sotto la punta dall’iceberg ci sarebbe infatti un enorme blocco di problemi che stanno interessando il servizio di fornitura dei pasti delle mense scolastiche cittadine, gestito dalla Serenissima Ristorazione. La calma piatta era quindi solo un presagio di tempesta che potrebbe esplodere ben presto se le nubi all’orizzonte dovessero addensarsi.

Quel che è certo è che il caso finirà in consiglio comunale, perché la consigliera del Pd Maria Obinu sta preparando un intervento per risolvere la situazione e soprattutto smuova la maggioranza che sinora si era tenuta alla larga dal problema mense: «Il Comune è chiamato a vigilare, ha l’obbligo di verificare che i servizi che dà in appalto funzionino. Non si può far passare in silenzio una situazione come questa, anzi non ci si doveva proprio arrivare. Non mi risultano ispezioni, verifiche, raccolta di informazioni da parte della commissione, della giunta o comunque di organismi politici».

Che qualcosa non stesse andando per il verso giusto era nell’aria. Il fatto più eclatante erano state le dimissioni di alcuni dipendenti nei giorni precedenti al blitz dei carabinieri e dell’Assl e, se qualcuno rinuncia a un impiego in un periodo come questo, significa che non tutto funziona. Altri lavoratori avevano peraltro già manifestato il loro malcontento alla ditta che era perfettamente a conoscenza di alcune inadempienze che ora sono finite nei verbali dei carabinieri e in quelli dell’Assl.

Quando è cominciata la verifica, immediatamente ci si è accorti che il personale non aveva una propria divisa che l’azienda, secondo il capitolato, avrebbe dovuto fornire. Mancano poi guanti, disinfettante per igienizzare, calzari adeguati. È apparso inoltre palese che lo spazio utilizzato per sistemare le derrate non sia adeguato alle esigenze. La ditta si è difesa immediatamente, parlando di esagerazioni e di notizie gonfiate, ma il caso ormai è esploso, anche perché tra gli interrogativi che la consigliera Maria Obinu porrà alla giunta, ci sono anche quelli sul numero di dipendenti: è davvero sufficiente il personale in servizio al momento per gestire un servizio come questo, che sforna cinquecento pasti al giorno?

Tra i rilievi ce ne sono poi alcuni che riguardano la quantità di cibo distribuita. Secondo alcune verifiche le porzioni sarebbero inferiori a quelle previste dalle indicazioni dell’Assl. Al netto degli sprechi, che in una mensa per bambini sono purtroppo da mettere nel conto, persino il pane non verrebbe distribuito in misura adeguata.

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