La Nuova Sardegna

Oristano

Marijuana, coltivatori in trappola

di Michela Cuccu
Marijuana, coltivatori in trappola

Vasta operazione dei carabinieri in tutta la Provincia, sequestrate piantine per oltre 17 milioni

24 novembre 2021
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ORISTANO. Controllo del territorio, verifica dei movimenti degli obiettivi, attesa del momento propizio e poi i sequestri, associati in alcuni casi agli arresti.

L’attività silenziosa di indagine praticamente di tutto il personale dell’Arma dei Carabinieri, non solo dei reparti specializzati, ma anche dei militari delle stazioni, vere e prorie “vedette” imprescindibili nel territorio, ha portato a controllare nell’ultimo mese centinaia di ovili e capannoni del territorio, alla fine oltre cinquecento. Alla fine della caccia sono spuntate piantagioni e depositi di droga, più o meno legale, a cui sono seguiti, arresti, sequestri e denunce.

La scoperta più sorprendente è avvenuta nelle campagne di Tramatza, dove, all’interno di un’azienda agricola è stato scoperto un capannone trasformato in deposito dove, stoccata in imballaggi di cartone termosigillati, c’era quasi una tonnellata e mezza di infiorescenze di canapa indiana, probabilmente in procinto di essere distribuita sul mercato illegale.

Le analisi svolte dal Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma, avrebbero infatti accertato valori di thc superiori alla soglia consentita per la canapa legale. Un valore non molto più elevato, ma sufficiente a far scattare, insieme ad un altro importante elemento, la denuncia e il sequestro del raccolto. L’elemento dirimente, come da pronunciamenti della magistratura, è anche la mancata autorizzazione legale alla raccolta: un dettaglio che porta le attività dei coltivatori, in molti casi a prescindere dalla percentuale di principio attivo, sul versante dell’illegalità. E così i titolari dell’azienda agricola sono stati tutti denunciati a piede libero e la canapa, che secondo i carabinieri del comando provinciale avrebbe fruttato sul mercato dello spaccio 15 milioni di euro, è stata sequestrata.

I risultati dell’operazione dei carabinieri del Comando provinciale sarebbero l’ennesima conferma che la coltivazione di marijuana illegale sia diventata parecchio redditizia per diverse aziende agricole, non solo dell’Oristanese. Un numero su tutti: nel giro d pochi anni le piantagioni conosciute e censite hanno triplicato il loro numero, passando da 14 a 47, a cui sono da aggiungere quelle illegali, i cui prodotti prendono, evidentemente la via della Penisola.

Quello di Tramatza è solo uno degli importati rinvenimenti di canapa illegale avvenuti nel corso dell’operazione durata quasi due mesi e conclusasi sabato scorso. I militari hanno letteralmente messo sottosopra le campagne dell’intero territorio della provincia, con la perquisizione di 500 tra ovili, aziende agricole, capannoni e case coloniche e che portato complessivamente, al sequestro di 17 quintali di infiorescenze di canapa del tipo illegale (che immessa sul mercatosi ipotizza avrebbe fruttato 17 milioni di euro) e di 15 grammi di cocaina. L’operazione, coordinata dalla procura della Repubblica ha visto impegnati oltre ai carabinieri delle Compagnie di Oristano, Mogoro e Ghilarza, anche i militari dello squadrone eliportato dei Cacciatori di Sardegna e delle unità cinofile, si è conclusa anche con il sequestro di 16mila piante di canapa. Di queste, 11 mila erano state messe a seccare in una capannone nelle campagne di Gonnosnò. Le piante, che si ritene provenissero da varie piantagioni regolari della Marmilla, sono state sequestrate perché secondo gli investigatori, erano state trattate in maniera non coerente alla loro destinazione: erano state infatti tagliate e poste ad essiccare esattamente come avviene per la marijuana. Da qui il sequestro dell’intera partita e la denuncia dei proprietari del capannone.

A Bonarcado e Milis, infine tre giovani incensurati un uomo P.G dell’86 e due giovani donne G.M. del 1990 e la 25enne S.P., sono finiti, per disposizione del gip di Oristano, agli arresti domiciliari perché scoperti a lavorare la canapa che avevano coltivato: circa 700 chili tra piante e infiorescenze con principio attivo superiore all’1 per cento rispetto a quella legale e del valore commerciale allo spaccio di circa 3 milioni e mezzo di euro. Solo il fatto che i tre fossero incensurati ha evitato che fossero condotti in carcere. Oltre alla droga nel corso delle varie perquisizioni sono stati sequestrati tre fucili, un coltello a serramanico e 19 cartucce calibro 12, con l’arresto di una persona e tre denunciate a piede libero.

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