La Nuova Sardegna

Oristano

Sartiglia, il piano prende forma

Sartiglia, il piano prende forma

Prima riunione operativa degli organizzatori. Il progetto per ora non prevede varchi e numero chiuso

04 febbraio 2022
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ORISTANO. Varchi di ingresso no. Transenne e sabbia forse. Il piano per salvare la tradizione e garantire almeno una parvenza di Sartiglia inizia a prendere forma. La riunione tra i rappresentanti del Comune, della Fondazione Oristano, dell’Istituzione Sartiglia e dei due gremi è il primo passo ufficiale mosso dagli organizzatori, dopo il «Si potrebbe fare» incassato al vertice in prefettura. È una cambiale per una giostra in formato ridottissimo, che ha bisogno di qualcosa di concreto perché si trasformi in un lasciapassare. E allora, chi è chiamato a plasmare la prossima edizione della manifestazione inizia proprio dalle cose basilari da portare poi all’esame del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Considerando le poche fasi che si potranno svolgere ovvero la vestizione, la sfilata dei cavalieri e l’incrocio delle spade in via Duomo, la riunione si è concentrata soprattutto su questi aspetti. Sono ancora tutti da definire, ma si è convenuto che non ci saranno varchi per ingressi a numero chiuso; sarà valutato l’eventuale uso della sabbia per un breve tratto di via Duomo; ci potrebbero essere invece transenne nei punti in cui è inevitabile che si creino attese lunghe ovvero durante la fase della vestizione dei due componidori in via Aristana e via Solferino.

Ieri è stata una giornata di incontri anche tra i cavalieri, per i quali la domanda è una sola: «Dentro o fuori?» È stata posta in maniera meno perentoria, ma è di questo che si è discusso all’Associazione cavalieri, così da poter valutare quanti davvero saliranno in sella. L’incontro è servito per ascoltare quali siano le eventuali difficoltà e i fattori che ne frenano la partecipazione, soprattutto alla luce del formato ridotto che potrebbe far desistere quasi la metà dei cavalieri.

Alla riunione, per questioni sanitarie, era presente solo il direttivo e un unico componente in rappresentanza di ciascuna pariglia per contenere il numero dei partecipanti. Ha certamente definito uno spartiacque tra le pariglie che, nonostante tutto, parteciperanno e chi invece, seppure con gran dispiacere, preferisce declinare l’invito. Fatta eccezione per le pariglie dei due componidori, Francesco Loi e Livio Urru, per i terzetti che non hanno al loro interno il capocorsa la giostra che si svolgerà domenica 27 febbraio e martedì 1 marzo sarà una semplice sfilata a cavallo, una passeggiata per le strade della città. Certamente sarà ritmata dal suono di tamburi e trombe, avrà il sapore di un morso del carnevale abituale, ma non somiglia certo alla Sartiglia vera.

Avrà dei costi, da quelli per il mantenimento dei cavalli, di solito preso in prestito e da ciò derivano anche costi di trasporto, a quello per la preparazione delle bardature a ornamento del cavallo e alla ricerca di un costume. Sono attività che significano anche spese, senza contare quelle necessarie per il mantenimento quotidiano di una scuderia, per chi ancora ne ha una.

Sino a ieri mattina i cavalieri iscritti alla giostra erano circa una sessantina, poco più di venti pariglie. (e.carta / ele.c)

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