La Nuova Sardegna

Oristano

Degrado e incuria nel cuore di Oristano

Degrado e incuria nel cuore di Oristano

Angoli abbandonati e in condizioni igieniche precarie. I fondi per rimetterlo in sesto ci sono, mancano i progetti

22 aprile 2022
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ORISTANO. Le vacanze di Pasqua sono state un antipasto dell'inizio della stagione turistica, ma il biglietto da visita rappresentato dal centro storico ha tanti aspetti da rivedere.

I problemi, d'altra parte, non riguardano solo i visitatori: se ci si addentra nella parte residenziale del centro, le situazioni di degrado e abbandono sono numerose. Parlando della piazza che ospita il monumento più importante della città, piazza Roma con la torre di San Cristoforo fatta erigere dal giudice Mariano II nel 1290, le brutte sorprese sono nascoste sotto il livello del suolo.

Proprio attorno alla fortificazione medievale, dopo i lavori di rifacimento integrale della piazza dei primi anni Duemila, era stato realizzato un camminamento in vetro che doveva rendere visibili le fondamenta del monumento. Scelta lodevole, ma dagli esiti nefasti: il vetro che costituisce non viene pulito da anni ed è ormai quasi interamente opacizzato. Poco male, visto lo spettacolo che nasconde: oltre alle erbe spontanee, migliaia di coriandoli testimoni delle passate edizioni della Sartiglia, una discarica con decine di bombolette spray, sempre carnevalesche, e rifiuti e cartacce di ogni genere. I rifiuti sono finiti là sotto a causa di numerosi spazi vuoti fra le pietre della torre e il passaggio in vetro, ma per pulirli sarebbe necessario smontare – e probabilmente sostituire – decine di metri di vetro rinforzato.

Un altro problema cronico della zona è il cattivo odore proveniente dai tombini del tratto finale di via Dritta. Si era provato a intervenire con un nuovo tipo di caditoie, ma l'odore rimane e anche qui – a due mesi dal carnevale – gli scarichi sono intasati da coriandoli, oltre che cartacce e cicche di sigarette. Nella zona residenziale, fioriscono i cantieri legati ai vari bonus edilizi, ma non mancano gli spazi abbandonati.

In via Vittorio Emanuele II, da settimane, le transenne sistemate attorno a un palazzo che rischia di venir giù impediscono il transito sul marciapiede. Sembra ormai svanito il ricordo del vicolo fra Palazzo Paderi e il Chiostro del Carmine, chiuso con due pannelli di legno per i cedimenti strutturali di una palazzina: dentro c'è una giungla, fuori viene utilizzato come vespasiano. Asfalto in condizioni disastrose in via Azuni, davanti al comando della polizia municipale, e a poche decine di metri, in vicolo Ammirato, una discarica di amianto a cielo aperto giace indisturbata da anni.

La buona notizia è che tra Pnrr e mutuo per la manutenzione delle strade c'è più di un milione di euro a disposizione dell'amministrazione per interventi in questa zona. Cercasi progetti.

Davide Pinna

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