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Sanità

L’Asl di Oristano alle guardie mediche: «Intervenite anche in carcere»

di Enrico Carta

	L'ingresso del carcere di Massama
L'ingresso del carcere di Massama

L’ordine di servizio accende lo scontro e l’Asl finisce sotto accusa. Il sindacato Fimmg: «Ritiri l’ordine di servizio o i medici si dimetteranno in massa»

14 agosto 2023
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Oristano L’imposizione arriva dall’alto. In ambito lavorativo si chiama ordine di servizio, ma di fatto è pur sempre un comando a cui bisogna rispondere. È però possibile che l’ultima mossa dell’Asl porti addirittura a una clamorosa dimissione in massa dei medici interessati. È successo tutto negli ultimi giorni, quando è stata diramata la comunicazione che Peppino Canu, segretario provinciale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale riassume così: «Obbliga i medici in servizio nei punti guardia di Oristano e Cabras a intervenire in caso di necessità anche nel carcere di massima sicurezza di Massama».

Secondo l’ordine di servizio, i dottori in servizio nelle varie guardie mediche devono, quindi, intervenire anche nella casa di reclusione, imposizione nata dopo un equivoco che si è generato nei giorni scorsi su chi fosse il medico competente per svolgere un intervento nel carcere di Massama. Di fronte all’ordine di servizio definito «perentorio», la Fimmg per ora si limita a stigmatizzare, ma lancia anche un ammonimento che non si presta a molte interpretazioni. Peppino Canu lo fa dopo aver ricostruito la vicenda e aver anche ricordato quale sia in questo momento il ruolo dei medici in servizio agli ambulatori di guardia: «Si ricorda alla direzione e in particolare al direttore di distretto, che i medici titolari del servizio lavorano già in affanno per colmare il vuoto lasciato dalla carenza di medici di medicina generale, e la relativa assistenza primaria nei confronti di cinquemila cittadini oristanesi obbligati, loro malgrado, a rivolgersi al servizio di continuità assistenziale per la prescrizione di farmaci, esami di laboratorio e presidi, compito non previsto istituzionalmente nei doveri di colleghi di guardia medica».

Insomma, i medici di guardia medica stanno supplendo già alle carenze di medici di base, problema ormai arcinoto. In più si sono visti recapitare l’ordine di servizio che li ha fatti sobbalzare sulla sedia. «Non si comprende come mai nell’ordine di servizio – prosegue Peppino Canu – sia previsto anche il coinvolgimento del punto guardia di Cabras compreso nell’ambito territoriale 1.2, che non ha alcuna competenza sull’ambito territoriale nel quale ricade Massama inserito nell’ambito 1.3. Per tale motivo i colleghi di guardia di Oristano e Cabras minacciano di dimettersi in massa aumentando il disagio già elevato nell’assistenza territoriale. Quindi si chiede alla direzione un incontro urgente per dissipare dubbi e incomprensioni dettate dall’agire in modo repentino, senza alcuna mediazione tra i professionisti interessati e le organizzazioni sindacali provinciali e di sospendere sino a chiarimenti l’ordine di servizio».

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