La Nuova Sardegna

Oristano

Elezioni regionali 2024
L’analisi

Oristano meno a destra del solito non premia Paolo Truzzu

di Enrico Carta

	Lo staff del Partito Democratico riunito nella sede di via Canepa durante lo spoglio
Lo staff del Partito Democratico riunito nella sede di via Canepa durante lo spoglio

Alessandra Todde ha limitato i danni rispetto al candidato presidente avversario che ha preso molto disgiunto a sfavore. I primi commenti da parte di Antonio Solinas (Pd) e Alessandro Solinas (5 Stelle) entrambi eletti nel campo largo

27 febbraio 2024
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Oristano Vince il centro destra e non è una novità. Non deborda il candidato presidente del centro destra ed è, a queste latitudini, la vera novità. Anzi, pur passando quasi in sordina rispetto ad altri dati regionali, si potrebbe dire che Alessandra Todde ha vinto le elezioni proprio a Oristano. Storica roccaforte del voto conservatore, quasi sempre centrista, ma con colorazioni nette di destra, la città di Eleonora stavolta c’è andata molto più cauta. Il plebiscito annunciato non c’è stato e quelle poche migliaia di voti che hanno consentito alla candidata del campo largo di prevalere a livello regionale, la coalizione che sosteneva Paolo Truzzu potrebbe averle perse per strada proprio a Oristano e in provincia.

Se la scorsa volta c’era stato un plebiscito in favore di Christian Solinas, stavolta il sostegno al centro destra, prendendo come riferimento anche il dato delle ultime elezioni politiche, non è stato esagerato. Pur con uno spoglio lento come la Quaresima, come recita il detto popolare e concluso a tardissima serata in alcuni seggi, il dato è apparso chiaro man mano che passavano le ore. Alessandra Todde, molto più lei che le sue liste, hanno limitato i danni. È finita un po’ come in quelle partite di coppe europee di calcio, quando in trasferta si andava per non prenderle e magari uscire sconfitti, ma segnando un gol ché tanto fuori casa sarebbe valso doppio in vista della partita di ritorno casalinga.

Che non sarebbe stato steso il tappeto rosso al centro destra di Paolo Truzzu lo si è capito sin dal mattino proprio nel capoluogo. In alcuni seggi come quelli di viale Diaz o di piazza Manno, dove abitualmente il centro sinistra prende distacco come il ciclista in salita che perde contatto dal resto del gruppo e condiziona l’intero risultato di squadra, c’erano addirittura preferenze in più per Alessandra Todde. Era il segnale che qualcosa sarebbe andato in maniera diversa dalle volte precedenti. E infatti Paolo Truzzu si è imposto a Oristano città, ma “solo” con il 46,48%, mentre Alessandra Todde era lì a un’incollatura con un più che dignitoso 40,19%. Intanto, man mano che si capiva che l’argine tutto sommato aveva tenuto, al quartier generale di via Canepa, dov’erano riuniti gli esponenti sia del Pd che di Sinistra Futura, si iniziava a ragionare così: «Se qui sta andando in questa maniera, nel resto della Sardegna.....» Pensieri che infatti avevano una logica.

Sono poi arrivati i dati del Terralbese e di Cabras che hanno spostato l’asse provinciale più sul centro destra con Paolo Truzzu al 50,2%, ma tutto sommato non è stato un tracollo del campo largo, con Alessandra Todde (38,5%) che in diversi comuni ha pure messo la testa avanti attutendo il duro colpo subito anche dall’abbandono di alcuni pezzi da novanta del Pd che erano confluiti nelle liste di Renato Soru. Questo significa che Antonio Solinas per il Partito Democratico tornerà in consiglio regionale: «Non è stato semplice arrivare a un risultato simile dopo essere rimasto fuori dai giochi per un’intera legislatura. Devo ringraziare il partito e una squadra molto coesa di iscritti e non iscritti che mi hanno sostenuto. Arrivare al risultato è stato ancora più difficile per via delle defezioni che abbiamo avuto cammin facendo con chi ha scelto Progetto Sardegna. Fa male vedere un solo tesserato che se ne va, fa ancora più male quando ad andarsene sono i quadri di partito. Vuol dire che doveva andare così, ora lavoriamo per la provincia».

I 5 Stelle sono stati l’altra forza trainante della coalizione, al di là della sorpresa rappresentata dall’exploit provinciale di Sinistra Futura. Il consigliere uscente del Movimento, Alessandro Solinas, è riconfermato dopo aver raggiunto le 1.624 preferenze, raddoppiando il dato delle scorse elezioni: «Sono soddisfatto, prendiamo il risultato con un forte senso di responsabilità consapevoli che c’è da mettersi immediatamente al lavoro per il territorio». È stato anche uno dei più vicini ad Alessandra Todde durante tutta la campagna elettorale e così commenta la vittoria: «Il dato indica che il progetto politico e la sua interprete principale sono stati percepiti come una via reale di cambiamento».

A proposito di numeri, salta immediatamente all’occhio quello di molto inferiore di Paolo Truzzu rispetto alle sue liste. Se il candidato governatore ha fatto registrare a livello provinciale un 50,2% è pur vero che i partiti che lo sostenevano hanno macinato un ben più alto 54,7%. Al contrario il voto disgiunto ha premiato Alessandra Todde la quale ha fatto registrate il 38,5% nonostante le sue liste avessero raggiunto appena il 34,5%. Quel più 4% è stato poi esageratamente determinante anche a livello regionale nell’indirizzare la vittoria verso il campo largo.

Interessante a livello locale il dato della coalizione a sostegno di Renato Soru: il dato cittadino è del 12,12%, quello provinciale del 10,2% ed è uno dei migliori in Sardegna per chi sosteneva l’ex presidente della Regione. Non manca però il realismo nei commenti dei candidati Maria Obinu e Roberto Martani. La prima è stata laconica: «Bisogna ammettere la sconfitta. Ci credevamo, ma non è andata come avevamo sperato e come ci sembrava potesse succedere in queste settimane». Il secondo si sofferma su un altro aspetto: «Non abbiamo avuto il tempo sufficiente per far passare la nostra proposta politica. Due mesi non sono bastati per spiegare a fondo il nostro messaggio di cambiamento che volevamo portare avanti per la Sardegna. Ha vinto la tesi del cosiddetto voto utile, in ogni caso non ci fermiamo qui, il progetto andrà avanti».

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