La Nuova Sardegna

Oristano

Le ricadute locali delle elezioni

Regionali, dopo il voto il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna è più forte

di Enrico Carta

	Massimiliano Sanna festeggia la sua vittoria nel giugno del 2022
Massimiliano Sanna festeggia la sua vittoria nel giugno del 2022

Rinviata a fine consiliatura la resa dei conti con Fdi

28 febbraio 2024
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Oristano Nel centro destra il vero vincitore delle elezioni è Massimiliano Sanna. Il sindaco, che sembrava dover finire nella centrifuga post voto in caso di vittoria della coalizione guidata da Paolo Truzzu, sembra essere l’unico a cui gioverà la sconfitta elettorale della maggioranza che lo sostiene in città che ha lo stesso colore del candidato sconfitto. A bocce ferme, il risultato regionale e locale sembra improvvisamente metterlo al sicuro. Nelle scorse settimane le voci di una sua defenestrazione si facevano insistenti.

Dopo le peripezie estive, quando aveva azzerato la giunta e poi dato le dimissioni salvo ritirarle in tempo utile dopo aver trattato un ribaltone con il centro sinistra, il primo cittadino sembrava il bersaglio giusto da impallinare politicamente. Non pubblicamente, ma più d’uno tra i partiti di maggioranza gliel’aveva giurata e la platea degli scontenti era assai ampia. All’improvviso però il voto ha riallineato tutti i pianeti e l’oroscopo di Massimiliano Sanna è diventato improvvisamente carico di ottimi presagi. Andranno verificati col passare delle settimane – già la prossima c’è una conferenza dei capigruppo –, ma le nubi scurissime che minacciavano tempesta sembrano essersi allontanate dal suo cielo e aver preso una direzione diversa rispetto a quella dei palazzi del municipio. Bisogna esaminare, tenendo conto dell’esito delle Regionali, la situazione all’interno della maggioranza oristanese e della composizione della giunta. Se non ci saranno alzate di testa di singoli consiglieri, il quadro ora è assai molto più stabile perché nessun gruppo politico pare avere, in questo momento, la voglia di far saltare il banco.

Fratelli d’Italia, ad esempio, pur avendo avuto un risultato provinciale eccellente, tanto da arrivare al 19% dei consensi diventando il primo partito nel collegio, nel voto cittadino si è fermato al 10,6% risultando secondo dietro l’Udc che ha ottenuto il 12,7%. Questo dato dovrebbe frenare, per lo meno nell’immediato, la voglia di un regolamento di conti di Fratelli d’Italia con il sindaco sulla mai dimenticata crisi estiva e sulla vicenda alquanto controversa del cambio nell’assessorato comunale alle Attività produttive. Quelle ruggini non passano, ma per ora andranno nascoste da un po’ di vernice garantita comunque dai due assessorati gestiti da Maria Bonaria Zedda, che è anche vicesindaca, e da Valentina De Seneen. In questo momento è impensabile che ci siano altri partiti della coalizione pronti a seguire Fratelli d’Italia in un eventuale strappo.

Non certo l’Udc che comunque ha consolidato la propria posizione alle urne e può a buon diritto rivendicare la proprietà su ciò che già possiede ovvero due assessorati con Carmen Murru e Antonio Franceschi e, da ultimo, la presidenza del consiglio con Peppi Puddu.

Forza Italia poi deve fare i conti con un 8,9% delle urne e un possibile riassestamento alle porte dei componenti del gruppo consiliare oggi rappresentato dal solo Luigi Mureddu e con un assessore in carico, Luca Faedda. Gli azzurri hanno avuto tra i candidati delle Regionali Roberto Pisanu, che però siede a palazzo degli Scolopi in rappresentanza di Sardegna 20Venti assieme a Giuliano Uras e con Ivano Cuccu come esponente di giunta. Si attendono le loro mosse per capire cosa potrà accadere, ma al massimo porteranno a un rimpasto ridottissimo, non certo a un abbandono della nave che farebbe cadere il sindaco.

Il Psd’Az, con due consiglieri e un assessore (Simone Prevete), non ha mai dato la sensazione di agitarsi più di tanto per mandare a casa il primo cittadino. I sardisti gli sono anzi rimasti vicini come pochi nell’ora della crisi. Lo saranno anche oggi e anche domani.

Certo, resta il problema dei numeri risicati perché i tre consiglieri di Aristanis Noa, Davide Tatti, Paolo Angioi e Gianfranco Licheri non hanno palesato la loro intenzione di tornare in maggioranza, ma c’è pur sempre Sergio Locci che, pur candidato coi Riformatori (partito del sindaco), in Consiglio proseguirà il proprio cammino come civico. In passato ha però dimostrato di votare con la maggioranza chiarendo di essere allergico al commissariamento del Comune. Ecco perché, senza muovere un dito, Massimiliano Sanna può girare la clessidra fiducioso. Il suo orizzonte temporale si allunga, probabilmente sino alla scadenza naturale della consiliatura.

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