La Nuova Sardegna

Oristano

Alla fermata Arst

Palpeggiava minorenni, 51enne di Santa Giusta in carcere

di Enrico Carta

	La stazione Arst di via Cagliari
La stazione Arst di via Cagliari

All’uomo contestati più episodi, nonostante l’obbligo di dimora

11 marzo 2024
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Oristano Un tempo la si chiamava “mano morta” in maniera quasi scherzosa, ma per chi lo subisce questo gesto ha ben poco di divertente. Oggi la consapevolezza delle vittime è diversa e tutti lo considerano per quel che è: un abuso sessuale vero e proprio, reato grave e ancor più pesante se le persone hanno meno di quattordici anni. Sono entrambe finite nelle mire del 51enne di Santa Giusta, Giovanni Murgia che, in due occasioni diverse, è entrato in azione palpeggiando altrettante tredicenni sino a meritarsi l’arresto al termine delle indagini portate avanti dai poliziotti della Squadra mobile.

Da qualche giorno si trova infatti in una cella del carcere di Massama per aver reiterato il reato. Il primo episodio risale a qualche mese fa ed era accaduto in una strada di Santa Giusta. La ragazzina aveva detto tutto ai genitori e quindi era scattata la denuncia. L’autore era stato identificato quasi immediatamente ed era stato raggiunto da un provvedimento restrittivo deciso dal giudice per le indagini preliminari.

Su richiesta del pubblico ministero Sara Ghiani, all’indagato era stato imposto il divieto di dimora nel Comune di Santa Giusta. Con tutta probabilità si pensava che non avesse altri bersagli, ma nei giorni scorsi Giovanni Murgia è tornato in azione. Stavolta ha colpito a Oristano e sempre su una ragazzina di tredici anni, che è stata avvicinata e palpeggiata mentre si trovava nei pressi della stazione dell’Arst. Anche qui si è ripetuto lo stesso copione, con la vittima che racconta tutto ai genitori che poi sporgono denuncia. Ancora una volta gli agenti della Squadra mobile della polizia sono stati abili nell’individuare l’autore a cui questa seconda denuncia è costata cara. Il giudice ha deciso per l’inasprimento massimo della misura, confermata anche dopo l’udienza di convalida in cui Giovanni Murgia era difeso dall’avvocato Fabio Costa.

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