La Nuova Sardegna

Oristano

La festa

Un compleanno speciale: l’istituto Othoca di Oristano compie mezzo secolo

di Caterina Cossu

	Una delle aule dell'Istituto Tecnico Industriale Othoca di Oristano
Una delle aule dell'Istituto Tecnico Industriale Othoca di Oristano

Pilastro dell’istruzione per il territorio, prepara studenti molto richiesti dal mercato del lavoro e l’anno prossimo avvierà le lezioni sull’intelligenza artificiale. Il 13 aprile l’incontro tra i protagonisti di questa storia

06 aprile 2024
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Oristano Una fucina di tecniche e tecnici, perite e periti, esperte ed esperti nei settori più richiesti dal mercato del lavoro. Mani e cervelli che partendo da Oristano arricchiscono i settori produttivi non solo del territorio, ma arrivano in Europa e oltre, anche se la carenza di specializzati nell’isola è elevatissima: tornitori, fresatori, elettrosaldatori, tecnici addetti a macchine a controllo numerico, elettricisti. L’elenco è lungo, ma le scuole dove si insegnano mestieri e si imparano competenze esistono. In provincia il più importante è l’Othoca, che festeggia quest’anno mezzo secolo di storia.

Un compleanno importante che studentesse e studenti di oggi e di ieri si preparano a celebrare insieme a insegnanti e personale scolastico di ogni generazione. L'appuntamento è per sabato 13 aprile alle 9.30. «Si tratta di una grande rimpatriata alla quale è invitato chiunque in questi cinquant’anni abbia contribuito a scrivere la lunga storia del nostro istituto», ha spiegato il dirigente Franco Frongia che fornisce solo un dato per far capire l’importante della scuola. In mezzo secolo di storia si sono diplomati 6.310 giovani. Erano da poco iniziati gli anni duemila quando Frongia ereditò il timone dallo storico preside Vincenzo Perria, che nel 1974 fece di una sezione staccata dell’industriale “Scano” di Cagliari un istituto autonomo. Da allora, riforme, accorpamenti di istituti, vicende piccole e grandi non hanno snaturato questo pilastro dell’offerta formativa oristanese.

«Insieme all’istituto magistrale, siamo gli unici ad aver mantenuto l’assetto originario e ancora oggi, nonostante i drammatici cali demografici nel territorio, i nostri studenti si attestano attorno al migliaio ogni anno, distribuiti tra le quarantatré classi di Oristano, le cinque dell’indirizzo di informatica ad Ales e i due corsi serali di elettrotecnica», prosegue Frongia. Gli indirizzi della sede principale di via Parigi sono quattro: elettronica ed elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni, meccanica, meccatronica ed energia, liceo scientifico con opzione in scienze applicate e comunicazione. «Il più gettonato è certamente il corso in informatica, dove abbiamo ben tre corsi completi – spiega il dirigente – in generale sono corsi molto impegnativi che non vanno sottovalutati. Già dal triennio iniziale, infatti, si arriva dalle medie direttamente a confrontarsi con materie come fisica o chimica».

La richiesta da parte del mondo del lavoro per le professioni in uscita è altissima. «A malapena riusciamo a rispondere a quella del nostro territorio di riferimento, ma ci capita spesso di creare ponti con aziende anche europee. Il rapporto che abbiamo con il mondo del lavoro è strettissimo». Tempi che cambiano e generazioni a confronto, in cinquant’anni per Franco Frongia il segreto è sempre uno: ascoltare e cercare di capirsi. «Ci sono cose per le quali giovani di oggi ci fanno 10 a 0 –usa una metafora sportiva –. Si confrontano ogni giorno con stimoli moltiplicati e diversi da quelli che hanno conosciuto le generazioni precedenti. Io credo molto in loro e siamo noi della vecchia guardia a dover riuscire a usare categorie diverse da quelle che conosciamo per comunicare. Per esempio, dal prossimo anno approfondiremo insieme le interazioni tra didattica e intelligenza artificiale, con applicativi che già usano e che possiamo imparare insieme a maneggiare con consapevolezza».

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