La Nuova Sardegna

Oristano

L’incompiuta

Progetto da rifare per il mercato di via Mazzini, il Comune di Oristano chiede aiuto alla Corte dei Conti

di Enrico Carta

	Il rudere del mercato di via Mazzini
Il rudere del mercato di via Mazzini

Sollecitato un intervento sulla possibilità di modificarlo utilizzando gli stessi fondi. Intanto si attende ancora il trasferimento dalla Regione dei due milioni e mezzo già stanziati

20 aprile 2024
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Oristano Il Comune capovolge la prassi e chiama lui per primo la Corte dei Conti per risolvere una volta per tutte la partita del mercato civico di via Mazzini. Generalmente la magistratura contabile interviene a cose fatte per bacchettare le amministrazioni sulle loro inadempienze, stavolta è l’ente locale a chiedere un parere preventivo per capire che strada prendere. C’è infatti da prevedere un’ampia revisione del progetto originario e ciò potrebbe far incappare in qualche reprimenda o addirittura in un procedimento sanzionatorio. L’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete vuole quindi prendersi il sicuro e, peraltro, ha già annunciato alla riunione dell’intergruppo di maggioranza di aver compiuto questa mossa.

La decisione di invertire di fatto il copione ha il suo fondamento nel fatto che la disponibilità economica attuale non è più sufficiente per portare a compimento il progetto così com’era stato pensato parecchi anni fa. I due milioni e mezzo stanziati dalla giunta regionale qualche mese fa con Christian Solinas alla guida ancora non sono stati trasferiti al Comune di Oristano, bloccati probabilmente dal cambio di amministrazione regionale. Arriveranno, ma intanto il Comune prova a giocare d’anticipo per tentare di accorciare i tempi, visto che proprio di tempo ne è trascorso parecchio invano. Ormai quasi neanche ci si ricorda più quando è iniziata la vicenda infinita del rifacimento del vecchio mercato civico e, per non andare a ritroso sino alle origini del pasticcio iniziato quasi un ventennio fa, ci fermiamo alle ultime due novità. La penultima era stata per l’appunto lo stanziamento dei fondi suddivisi in tre annualità. L’amministrazione comunale ha allora fatto un nuovo calcolo e si è accorta immediatamente che, per quanto costituiscano una somma importante, quei due milioni e mezzo non potranno mai bastare per portare a compimento il vecchio progetto. Ma uno nuovo, che stravolga quello originario, è fattibile? Si possono apportare delle modifiche? Si può assegnare una nuova progettazione per rimodulare l’opera?

Sono questi i quesiti che l’assessore Prevete e gli uffici comunali hanno sottoposto al parere preventivo della Corte dei Conti che ha, tra le altre e sebbene poco o per niente utilizzata, la funzione consultiva. È uno strumento poco gettonato dalle amministrazione, che però il Comune ha voluto fare proprio. Il vero problema è che non esiste un termine per avere una risposta, per cui non si sa quando i giudici esamineranno la questione, «ma ciò significa che nel momento in cui avverrà, noi saremo pronti» e soprattutto al sicuro da eventuali azioni per danno erariale, visto che si stanno usando soldi pubblici in maniera differente rispetto all’utilizzo che di essi si doveva fare originariamente.

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