Oristano, bonifica amianto solo a parole: in arrivo la denuncia per i proprietari inadempienti
In via Sassari, ordinanza del sindaco disattesa sino a oggi dai proprietari dell’immobile
Oristano Trenta giorni sono passati invano. A dire il vero ne sono trascorsi cinquanta da quando il sindaco aveva emesso l’ordinanza con cui imponeva la rimozione, «tramite una ditta autorizzata, delle lastre contenenti cemento amianto crollate o lesionate, inoltre alla messa in sicurezza dell’edificio onde evitare ulteriori crolli secondo le indicazioni di un tecnico abilitato, altresì di trasportare in una discarica autorizzata i rifiuti».
Era il 24 marzo, ma da allora in via Sassari al numero 116 tutto è rimasto nelle stesse condizioni precedenti all’atto del primo cittadino. Questo significa che la denuncia è in arrivo. Manca solo il sopralluogo con la successiva comunicazione alla procura e alle autorità sanitarie perché i proprietari dell’immobile finiscano nei guai.
I vicini di casa, tramite l’Associazione ex esposti amianto, avevano segnalato tempo fa il caso che poi era finito recentemente all’attenzione dell’Ufficio ambiente del Comune. C’erano state quindi un’ispezione dei vigili del fuoco e una successiva comunicazione all’Asl della situazione di pericolo. Il tutto aveva preceduto proprio l’ordinanza che aveva reso pubblico il caso. Quella di via Sassari è infatti una costruzione pericolante, dove la presenza di amianto è notevole. Col passare del tempo, essendo l’edificio abbandonato, le varie strutture sono state soggette a crolli. Era stata l’Asl a far pervenire al Comune una dettagliata disamina della situazione. Il 6 marzo l’Azienda sanitaria denunciava nella relazione «il parziale crollo della copertura costituita presumibilmente da lastre contenenti amianto e il pericolo di ulteriori crolli stante lo stato di vetustà delle strutture».
A quel punto era parso a tutti palese che ci fosse un serio pericolo per la salute pubblica, fatto che l’ordinanza del sindaco aveva puntualmente rimarcato rilevando: «un possibile pericolo per la pubblica e privata incolumità sia per il pericolo di crollo di lastre, sia per la potenziale presenza di microfibre di amianto disperse nell’aria, e che occorre adottare quindi tutte le misure atte all’eliminazione dello stesso». Era stato poi indicato il termine perentorio dei trenta giorni per avviare la bonifica dell’area, ma la prescrizione è rimasta lettera morta e così la preoccupazione di chi abita lì attorno è cresciuta ulteriormente, anche perché sono stati segnalati ulteriori distaccamenti di parti di amianto. Il comandante della polizia locale, Gianni Uras, che in questo momento è anche responsabile del Settore Ambiente ha preso in mano la pratica ereditata e ha annunciato un immediato sopralluogo. Da questo scaturirà l’atto successivo facilmente prevedibile, perché i termini dovrebbero essere scaduti: il rischio di una denuncia per i proprietari dell’immobile per danno ambientale è altissimo se non certo.
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