Furto in chiesa, 45enne ai domiciliari con braccialetto elettronico
Misura cautelare per il ladro di oggetti sacri che danneggiò anche alcuni arredi. La stessa sera rubò anche altri oggetti in giro per la città
Oristano Non è durata a lungo la libertà del 45enne di San Nicolò d’Arcidano Davide Pia che il 22 gennaio scorso aveva compiuto un furto sacrilego nella chiesa di San Francesco a Oristano danneggiando anche alcuni arredi. Alle prime ore di questa mattina, sabato 19 gennaio, i carabinieri della stazione del capoluogo sono arrivati a casa sua per eseguire l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari disposta dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura della Repubblica. L’irruzione, terminata con il furto di un turibolo per l’incenso, un cestello per l’acqua santa e un timbro con il logo della stessa chiesa, non era stata l’unica scorribanda compiuta quella sera. Prima di entrare in azione a San Francesco aveva commesso altri diversi furti in sequenza portando via con sé un estintore a polvere dall’interno della sala d’attesa della stazione dell’Arst di Via Cagliari, due caschi da motociclista allacciati al sottosella di uno scooter lasciato in sosta in Via Duomo e, infine, uno zaino nero da una bicicletta parcheggiata proprio di fronte alla chiesa.
A quel punto, passando dal cantiere dell’ex convento che è in fase di restauro, Davide Pia si era infilato in un’intercapedine sfondando poi un pannello di legno ed entrando in chiesa dove aveva danneggiato arredi e icone sacre e rubato qualche oggetto. I militari, analizzando e ripulendo insieme ai colleghi del Reparto Investigazioni Scientifiche di Cagliari le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza comunali e privati presenti nella zona, anche grazie alla collaborazione fornita dalla polizia locale del Comune di Oristano, avevano subito identificato l’autore che non era certo una nuova conoscenza per le forze dell’ordine. La svolta era arrivata durante la perquisizione che era stata effettuata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale San Martino dove, subito dopo la scorribanda era stato ricoverato, sia nella casa del sospettato. Gli uomini dell’Arma avevano recuperato e sequestrato gli indumenti e le scarpe che Davide Pia aveva indossato durante i furti commessi in serie. Dovrà rispondere di furto e danneggiamento aggravati dalla continuazione e, oltre a essere ai domiciliari, ha visto applicato il braccialetto elettronico.
I carabinieri, intanto colgono l’occasione per sensibilizzare i parroci e i responsabili diocesani di tutti i luoghi di culto della provincia, in particolar modo quelli ove sono custoditi o esposti beni di interesse culturale, a installare o curare la manutenzione dei sistemi di allarme e di videosorveglianza nonché a inventariare e catalogare i beni culturali presenti, attività questa che, in caso di furto, favorisce le indagini delle forze dell’ordine.