Ormeggi nell’Area marina, c’è il sì da Roma: ecco tutte le nuove indicazioni
Si sblocca la lunga vertenza che ha coinvolto il ministero dell’Ambiente
Cabras Tutto è bene quel che finisce bene. Almeno relativamente all’estate 2025, per i diportisti che frequentano i mari dell’Oristanese, l’aspra vertenza con il ministero dell’Ambiente, che li ha visti schierati assieme al Comune di Cabras e all’Area Marina Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre, si è conclusa positivamente e a tempo di record, se si considerano i tempi particolarmente lunghi della burocrazia. Dopo il via libera del ministero, conseguente al parere favorevole espresso dalla Capitaneria di porto di Oristano, a partire da domani, sabato 5 luglio, le boe di stazionamento dell’Amp saranno nuovamente disponibili all’utilizzo, pur con una contrazione rispetto agli anni precedenti.
Complessivamente saranno 52 e sono destinate all’ormeggio temporaneo: 28 saranno posizionate fra Tharros e La Caletta - Torre Vecchia, 7 a Turr’e Seu e 17 all’Isola di Mal di Ventre, fra il campo nord e il campo sud. In base alle disposizioni contenute nel nuovo disciplinare 2025, l’utilizzo delle boe per l’ormeggio temporaneo in condizioni di sicurezza è consentito in condizioni di vento inferiore ai 20 nodi e per unità nautiche la cui lunghezza fuori tutto non superi i 15 metri o i 12 metri per 6 boe, di cui 2 a Tharros, una a La Caletta, 2 a Seu e una all’Isola Mal di Ventre o, ancora, i 10 metri per 2 boe di Seu.
Ciascuna delle 52 boe collocate nell’Area Marina è identificata da un numero che viene applicato attraverso un adesivo. Consultando sempre il disciplinare, i diportisti possono così verificare e accertarsi delle capacità di carico di ciascuna boa. «Dopo mesi di confronto serrato e il via libera finale da parte del ministero dell’Ambiente, possiamo finalmente mettere a disposizione dei diportisti i campi di ormeggio temporaneo – ha commentato il sindaco di Cabras, Andrea Abis –. L’immediata operatività rappresenta un passaggio importante per la stagione turistica in corso, per i diportisti e per chi lavora nel settore nautico».
Il nuovo disciplinare 2025 contiene per i diportisti anche alcune importanti novità rispetto al passato. In particolare è consentito l’ormeggio a due unità per boa purché la disposizione avvenga secondo la tecnica “a pacchetto” e purché la somma delle lunghezze delle due imbarcazioni singole non superi quella massima definita per la specifica boa, vale a dire 15, 12 o 10 metri. Prima di iniziare le manovre di ormeggio, tuttavia, i diportisti hanno l’obbligo di verificare l’assenza di bagnanti entro i 50 metri dalla boa. È poi severamente vietato l’ormeggio di due barche a vela sulla stessa boa. Per quanto riguarda il pagamento delle tariffe, quest’ultimo è temporaneamente sospeso per consentire l’immediato utilizzo delle boe di stazionamento da parte degli utenti. Ma cosa accadrà nel 2026? «Viste le criticità emerse quest’anno, per l’anno prossimo proporremo un nuovo schema progettuale – annuncia il sindaco –. Quest’ultimo dovrà superare lo scoglio della conferenza di servizi».