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Oristano

Cultura e turismo

Arrivano app e audioguide per una Mont’e Prama da record: a luglio sfondato il muro dei 32mila biglietti

di Paolo Camedda

	Tharros, le rovine dell'area archeologica
Tharros, le rovine dell'area archeologica

Crescono le visite di turisti stranieri anche da nazioni prima poco presenti

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Cabras Sono in arrivo grandi novità per i siti del Parco archeologico del Sinis, gestiti dalla Fondazione Mont’e Prama, e per i loro numerosi visitatori. La prima è stata lanciata oggi, lunedì 4 agosto, ed è un’applicazione gratuita. Si chiama ArcheoVoce, è scaricabile su piattaforme Microsoft, Apple e Android, con le audioguide in undici lingue diverse: all’italiano e all’inglese si aggiungono il francese, lo spagnolo, il tedesco, il portoghese, l’olandese, il cinese, il giapponese, il russo e l’arabo. «Si tratta di una prima versione dell’app, che consentirà ai visitatori, in base al tempo disponibile, di poter scegliere una spiegazione più lunga o più sintetica, e che prevede una versione semplificata e con un tono di voce più informale per i bambini – ha spiegato nella conferenza stampa tenutasi nel Centro servizi di San Salvatore di Sinis, il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni –. Nelle prossime versioni dell’app si aggiungeranno il sardo, attualmente in fase di sperimentazione, e ulteriori lingue».

Le audioguide in undici lingue sono il frutto di un lungo lavoro e sono state realizzate partendo dalle spiegazioni di una delle guide della Fondazione e poi istruendo l’intelligenza artificiale a tradurle negli altri linguaggi. Il risultato è stato di volta verificato e corretto attraverso persone madrelingua. «La prima versione dell’app conterrà le audioguide per Tharros, la Chiesa di San Giovanni di Sinis, la torre spagnola e il sito archeologico di Mont’e Prama. Per il museo aspetteremo la riunione di tutte le statue, prevista per il tardo autunno e il nuovo percorso museale». L’app consentirà ai visitatori contemporaneamente di scattare foto o realizzare video durante l’ascolto dell’audioguida.

Altre novità riguarderanno specificatamente Tharros: «Entro venerdì saranno installati i pannelli fisici in sei lingue in tutta l’area archeologica: saranno in italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e sardo, più il breil per le persone con ridotta capacità visiva», ha annunciato il presidente della Fondazione. Sia le audioguide sia i pannelli rientrano nel progetto di miglioramento dell’accessibilità dell’area archeologica di Tharros, e concernono la parte cognitiva: «Dal prossimo anno ci sarà anche la possibilità di avere un percorso fisico molto più accessibile, con l’ingresso che sarà spostato nell’area dell’attuale cantiere alle pendici di Tharros. La visita partirà dal vecchio sito archeologico di Su Murru Mannu ed essendo il percorso particolarmente accidentato ci sarà una viabilità speciale per le persone anziane e i disabili con difficoltà motorie, che potranno visitare Tharros a bordo di macchinine elettriche simili a quelle che si utilizzano sui campi di golf». Il collegamento fra i vari siti continuerà a essere garantito dal Mont’e Prama Link, il servizio navetta sempre più richiesto dai turisti che arrivano nel Sinis.

Intanto i biglietti staccati continuano ad essere da record: il mese di luglio si chiuderà per la Fondazione con una cifra fra i 32mila e i 33mila tagliandi venduti, superiore anche ai 27mila biglietti del 2024. Il tutto nonostante un inizio mese difficile, con un crollo del 25% per il flusso di aria torrida che ha investito la penisola del Sinis. Nelle successive settimane il divario è stato colmato e si è superato il primato dell’anno scorso. «Se il numero di visitatori italiani è rimasto costante – ha osservato Muroni –, il record si deve soprattutto ai tanti visitatori dall’estero. Ai soliti paesi europei come Regno Unito, Spagna, Francia, Germania e Olanda, si sono aggiunti molti turisti dagli Stati Uniti, dal Giappone e da nazioni che rappresentano per noi una novità come Australia e Nuova Zelanda. Questo indica il successo delle nostre campagne di promozione all’estero e dei festival estivi, per i quali abbiamo registrato anche una buona presenza di turisti sardi».

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