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Prende vita la “nuova” Provincia di Oristano, Pireddu: «Modificheremo lo statuto»

di Alessandro Mele

	Il nuovo consiglio provinciale (foto di Francesco Pinna)
Il nuovo consiglio provinciale (foto di Francesco Pinna)

Il presidente: «Lavoriamo insieme per i territori con spirito di servizio»

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Oristano Dopo un decennio trascorso sotto l’egida dell’amministrazione straordinaria, anche la Provincia di Oristano riprende vita. Dopo le elezioni di secondo livello, infatti, la politica torna a occupare l’aula ora guidata dal neo presidente Paolo Pireddu e composta da dieci nuovi consiglieri provinciali, sei del centrodestra e quattro del centrosinistra. Le parole d’ordine che già circolano tra i componenti del parlamentino sono «collaborazione» e «impegno».

Da una parte e dall’altra, insomma, regna la volontà comune di lavorare in maniera unitaria per tutti i territori e per quella che neanche troppo nascostamente viene ancora definita dagli stessi eletti «la Provincia cenerentola della Sardegna». «Cominciamo una nuova consiliatura che prevede sfide nuove e impegnative – ha detto il presidente Paolo Pireddu, dopo i rituali dell’insediamento –. Dobbiamo portare la politica al centro della Provincia con dedizione e spirito di servizio. Io per primo, lavorerò con abnegazione per un mandato che deve avere tra i suoi obbiettivi, quello di lottare affinché i rappresentanti dei cittadini vengano nuovamente eletti dal popolo».

In Provincia è il giorno dei saluti e degli auspici, per questo il discorso linee programmatiche è stato subito accantonato. «Ritengo doveroso discuterle prima con il consiglio provinciale – ha specificato sul tema il neo presidente –, ma assicuro che le renderemo pubbliche nei termini previsti dalla legge». Linee programmatiche no, obbiettivi si. Da qui l’annuncio del sindaco di Villaurbana: «Uno dei nostri primi intendimenti è quello di modificare lo statuto dell’ente – ha affermato Pireddu – ed è per questo che non formalizzerò le deleghe da attribuire ai neo consiglieri. Il nuovo documento sarà in grado di fornirci linee guida più chiare sulla distribuzione dei compiti da attribuire a ciascuno degli eletti».

Come è noto, infatti, la Provincia non avrà un esecutivo ma le competenze assessoriali saranno distribuite tra gli eletti. Sul tema non c’è niente di ufficiale, ma secondo indiscrezioni trapelate dal palazzo provinciale lo schema sarebbe in via di definizione. Secondo il disegno di Paolo Pireddu, naturalmente concordato con i partiti della coalizione, a Giuliano Uras andrà la Viabilità, a Claudio Pinna (già nominato vicepresidente), il Bilancio, l’istruzione, l’università e l’edilizia scolastica. Ancora, a Massimo Blandino dovrebbero andare le deleghe a Turismo e spettacolo, Antonio Iatalese dovrebbe avere Cultura, politiche giovanili e personale. Andrea Grassu dovrebbe diventare il titolare di Ambiente e sport, mentre Domenico Gallus dovrebbe guidare Welfare territoriale e sanità.

Quel che appare certo, dunque, è che il governo della “nuova” Provincia, almeno in termini di competenze, non verrà condiviso con gli eletti nel listone del centrosinistra. Di fatto Renzo Ponti, Laura Celletti, Federica Piras e Giovanni Angelo Masala, almeno formalmente, resteranno relegati ai banchi dell’opposizione. Proprio dalle loro parole però, soprattutto da quelle dai rappresentanti dei Comuni meno popolosi e da quelli più lontani geograficamente dal capoluogo, è apparsa chiara la volontà di lavorare secondo il principio dell’unità di intenti «per il bene dei territori che devono essere in grado di operare e pianificare in sinergia».

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