La Nuova Sardegna

Oristano

Sanità

Un dono salvavita per la Dialisi di Oristano e Bosa, nel ricordo di Salvatore Mattiello

di Alessandro Mele
Un dono salvavita per la Dialisi di Oristano e Bosa, nel ricordo di Salvatore Mattiello

Il giovane era scomparso a 34 anni dopo aver lottato contro un brutto male

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Oristano Un dono, che racconta una storia di amore per il paziente, ma che rappresenta anche una nuova testimonianza di affetto e gratitudine per il personale sanitario della Asl 5 di Oristano. Due holter pressori, che consentono di valutare la pressione del paziente nelle 24 ore, una sonda per l’ecografo per monitorare le fistole artero-venose e i cateteri venosi centrali e un bioimpedenziometro, per valutare l’idratazione del paziente, sono il nuovo regalo ricevuto dall’unità operativa di Nefrologia e Dialisi della Asl oristanese dalla famiglia di Salvatore Mattiello di Bosa.

Il giovane bosano aveva appena 34 anni. Una terribile malattia non gli ha lasciato scampo. Ma nei centri dialisi di Oristano e Bosa ancora ricordano quel ragazzo sorridente e pieno di vita. Salvatore è stato seguito proprio dai centri Dialisi di Oristano e Bosa dagli inizi del 2022 sino alla sua scomparsa, a dicembre 2023. Salvatore Mattiello per medici, infermieri e personale ausiliario non è stato un semplice paziente.

La nuova strumentazione sarà messa a disposizione proprio dei due centri dialisi di Oristano e Bosa mentre nel centro dialisi di Bosa durante una semplice ma toccante cerimonia sono state inaugurate tre targhe, donate sempre dalla famiglia del giovane. «Abbiamo voluto fare questo dono, perché qui Salvatore è stato curato con cura ed amore», ha spiegato Rita Mannu, mamma del giovane scomparso, «Salvatore era una persona generosa e buona ed avrebbe fatto la stessa cosa, mi ha suggerito lui questo dono». L’ha seguita Patrizia Vatieri, responsabile dell’unità operativa di Nefrologia e Dialisi, che insieme a tutto il personale ha assistito Salvatore: «Per noi non è stato solo un paziente, in lui tutti noi abbiamo rivisto i nostri figli e per questo lo abbiamo amato moltissimo e seguito con cura ed amore. Spesso Salvatore, persona solare, ci faceva stare meglio. Siamo grati alla famiglia per questo bellissimo dono».

Gratitudine condivisa con Rosalba Muscas, direttrice amministrativa della Asl 5, presente alla cerimonia: «Questo dono rappresenta un modo per accendere ancora una volta i riflettori sull’operato di tutto il nostro personale sanitario, che ogni giorno si spende con cura ed attenzione per la salute delle persone». Stefano Madeddu, direttore sanitario dell’ospedale di Bosa, ha concluso: «Pensare che in un momento di dolore la famiglia di Salvatore abbia pensato alla salute dei pazienti della Dialisi è amorevole e merita tutta la nostra riconoscenza».

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