La Nuova Sardegna

La compagnia «La botte e il cilindro» ripropone oggi e domani a Sassari una versione tradizionale della fiaba

Così Cappuccetto rosso ritorna alle origini

«Cappuccetto rosso» nella versione originale di «La botte e il cilindro»
«Cappuccetto rosso» nella versione originale di «La botte e il cilindro»

28 gennaio 2012
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 SASSARI. Chi non conosce la storia della bambina che si perde nel bosco? Tra le più note e amate al mondo, Cappuccetto Rosso, è una favola senza tempo che è stata riproposta negli anni ora in chiave ironica, ora in chiave moderna, rimaneggiata e spesso rovesciata. Oggi la compagnia «La botte e il cilindro» vuole far rivivere lo spirito originale della fiaba.  Ricreate le atmosfere, i contenuti e le metafore insite nella storia con l'aggiunta di un tocco di invenzione e fantasia.  La nuova «Cappuccetto rosso» va in scena oggi e domani sempre alle 18,00 al teatro il Ferroviario. «Abbiamo voluto realizzare questo lavoro - dice il regista Pier Paolo Conconi - senza tradirne il senso originario per restituire ai bambini la gioia di una fiaba antica, narrata così come è stata sempre narrata, bella solo per il fatto di esistere».  Autrice dei testi é Consuelo Pittalis che interpreta anche la parte di Cappuccetto. «Il testo è stato rielaborato a partire dalle versioni originali dei Grimm e di Perrault, - dice Pittalis - per poi immergersi nelle impressioni evocate dal bosco: luogo accogliente, ma nello stesso tempo selvaggio e misterioso e approfondire la suggestione del colore rosso. Una produzione tutto sommato fedele, dove il lupo è cattivo e fa un po' paura davvero ma che lascia spazio anche a qualche piccola sorpresa». Le tecniche utilizzate sono una combinazione di musiche, immagini e recitazione».  Le musiche originali di Gabriele Verdinelli eseguite dall'Ensemble Laborintus creano un raffinato tessuto sonoro che accompagna tutto lo spettacolo sottolineando i momenti più importanti del racconto e conferendo nuova suggestione al susseguirsi degli eventi.  Sul palco: Stefano Chessa, Luisella Conti, Nadia Imperio e Consuelo Pittalis. Scenografie Fabio Loi, costumi Luisella Conti, Nadia Imperio e Matteo Cardia.  Assistente alla regia Margherita Lavosi, disegno Luci Paolo Paletta, scenotecnica e Fonica Michele Grandi, assistenza tecnica Paolo Saba.

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