Quelle ombre da Lula e Austis sino a Irgoli e Orosei
Fenomeno troppo spesso sminuito o ignorato con gravi rischi per gli amministratori locali
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SASSARI. Senza tregua: è interminabile la catena di minacce, a volte finite nel sangue, che in tanti centri dell'isola ha portato a un uso delle terre pubbliche fondato sulla violenza. Da Austis a Lula e a Burgos. Sino a diversi centri della Baronia: come Irgoli, Orosei, Siniscola. Negli ultimi tempi, poi, si sono acuiti contrasti, incomprensioni, blocchi nella gestione di beni collettivi. Ma nel frattempo i rischi venivano sottovalutati e numerosi amministratori locali si sono trovati esposti a rappresaglie. Così le cronache che raccontavano l'incalzare dei fatti non hanno suscitato stupore, tanto erano scontati sviluppi del genere. D'altronde, di che meravigliarsi? Un sindaco del Nuorese già parecchi anni fa aveva lanciato l'allarme: «Troppi pastori usano il cumonale come se fosse proprietà personale e lo rapinano come se fosse proprietà di nessuno». Da allora, in primo piano, è rimasta l'occupazione arbitraria di beni collettivi. Tra commissariamenti del Comune, urne disertate, fucilate e intimidazioni, Lula ha rappresentato a lungo un caso emblematico. Dal 1992 è rimasta per una dozzina d'anni senza sindaco e giunta perché nessuno se la sentiva di affrontare la questione. Problema del quale pochi abitanti parlavano apertamente. Tanto che ogni volta le elezioni slittavano per assenza di candidati o mancato raggiungimento del quorum. Alla fine si è presentata ed è stata eletta alla carica di primo cittadino l'avvocato Maddalena Calia. Ma per ragioni legate alla gestione delle terre pubbliche e per altri motivi il nuovo sindaco è stato costretto a rimanere sotto scorta per tutto il mandato, prima di lasciare ad altri l'incarico e venire eletta europarlamentare nelle liste del Pdl. A Irgoli, appena pochi giorni fa, un attentato che riconduce a vicende analoghe. Ottocento ettari di salto comunale in affitto da 40 anni alla cooperativa di pastori con un contratto che non si riesce a rinnovare. Altri settecento concessi a una società di contadini che da un ventennio la giunta locale tenta di sgravare dagli usi civici. Contenziosi simili legati all'abusivismo nelle campagne del paese. Questi e altri ancora i motivi del contenderere. E a ogni modo alcuni passi fatti dagli investigatori dimostrano che preoccupazioni e ombre non si fermano alle zone interne. Come in passato hanno evidenziato disinvolte e affrettate pratiche amministrative nel sudest della Sardegna, da Villasimius sin oltre Muravera, a volte sulle si sono consumate speculazioni immobiliari e turistiche proprio partendo da terreni comunali. (pgp)
