La Nuova Sardegna

Elettra Marconi celebra il padre Guglielmo a Golfo Aranci

di Alessandro Pirina
Elettra Marconi celebra il padre Guglielmo a Golfo Aranci

Era il 10 agosto 1932 quando il grande inventore lanciò il segnale radio da Capo Figari

10 agosto 2012
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GOLFO ARANCI. Era il 10 agosto 1932 quando Guglielmo Marconi sperimentò con successo l’invio di segnali a onde corte e riuscì a collegarsi da Golfo Aranci, sia tramite radiotelegrafo che radiotelefono, con la stazione laziale di Rocca di Papa, a 269 chilometri di distanza. Da quella giornata che ha segnato la storia delle telecomunicazioni sono passati 80 anni. Una ricorrenza che Golfo Aranci ha voluto celebrare con due giorni di eventi, arricchiti dalla presenza di Elettra Marconi, la figlia dell'inventore della radio. «E’ stato un onore ricevere l’invito _ racconta la nobildonna, 82 anni portati egregiamente _. Io adoro la Sardegna e il suo mare. E adoro Golfo Aranci. I primi ricordi sono i racconti di mia madre, che mi parlava dei bagni in queste acque meravigliose e dei tuffi dallo yacht di mio padre, l’Elettra. Era una grande nuotatrice, proprio come me». Marconi era arrivato a Golfo Aranci per installare il collegamento in microonde tra la Sardegna e il Lazio. Un esperimento che riuscì alla perfezione grazie alla sporgenza e all’altezza di Capo Figari. «Mio padre conosceva molto bene la Sardegna. Era stato più volte alla Maddalena e a Caprera. Ma per le microonde aveva scelto Capo Figari per la sua altezza, la sua imponenza. Allora Golfo Aranci era un paesino di pescatori e marinai. Dai racconti di mia madre so che a lui piaceva tanto scendere dall’Elettra e mettersi a parlare con loro». La figlia del premio Nobel si affida molto ai ricordi della mamma, la nobile romana Cristina Bezzi Scali, visto che il padre morì all’improvviso il 20 luglio 1937. «Era il giorno del mio compleanno _ racconta, ancora con le lacrime agli occhi _. Ero una bambina, ma non ho mai dimenticato la sua voce. Ricordo ancora quando ci chiamava per farci vedere le sue invenzioni. “Elettra, Cristina, sentite queste voci: arrivano dall’Africa, dall’Australia”. Assistere alle sue scoperte era una gioia immensa». Elettra Marconi non si tira indietro davanti ai ricordi. Nemmeno a quelli meno belli. «In Italia non fu mai trattato bene. All’inizio fu preso per pazzo. Un ministro, davanti alle sue prime invenzioni, lo invitò a ritirarsi in manicomio. A quel punto lui se ne andò in Inghilterra, dove trovò le porte aperte, ma lui continuò a sentirsi sempre italiano. Rifiutò anche la cittadinanza inglese, la sua patria era solo l’Italia. Quando arrivavamo con lo yacht nei porti stranieri lui srotolava un immenso tricolore». La nobildonna è la principale testimonial di Marconi. Da un po’ di lustri è impegnata a portare il nome del padre per il mondo. «Essere la figlia di Marconi è la cosa più bella della mia vita. Sono onorata di portare il suo nome. A mio padre hanno dedicato città, aeroporti, strade, ma la gioia più grande me la danno i pLaesini sperduti in cui per caso mi imbatto in una via Marconi». Ad ascoltare le sue parole c'è il sindaco Giuseppe Fasolino. «Sono rimasto incantato dai suoi occhi. Testimoniano l’amore per il padre, ma anche per la Sardegna. In qualche modo, anche Golfo Aranci è nella storia». In effetti, l’invio dei segnali a microonde può essere considerato l’apripista per successive scoperte come radar, televisione e cellulare. Oggi Elettra Marconi sarà l’ospite d’onore della conferenza che si terrà alle 20 alla scuola elementare, dove ricorderà la figura del padre, seguita dal presidente dei radioamatori di Olbia, Ruggero Manenti, e dal capitano di fregata Stefano Loi. La due giorni di eventi prenderà il via alle 9.30 con l’inaugurazione nella scuola della mostra di apparati radio d’epoca e dei giorni nostri. A seguire, alle 10.30, i radioamatori di Olbia attiveranno una stazione Marconiana con collegamenti dimostrativi. Alle 11.30 saranno esposti video e documenti storici. Domani, invece, il “Marconi Day” proseguirà alle 10 nella stazione di Capo Figari, utilizzata dallo scienziato e situata a 340 metri di altezza, con la posa di una targa commemorativa. Alle 10.30 la stazione radio attivata oggi proverà a collegarsi con altre stazioni marconiane e dopo a bordo di una motovedetta della guardia costiera i radioamatori metteranno in atto una simulazione del collegamento effettuato 80 anni fa dall'Elettra. La giornata terminerà con un annullo filatelico.

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