La Nuova Sardegna

Nuovo Piano paesaggistico, bluff di Cappellacci

Nuovo Piano paesaggistico, bluff di Cappellacci

Blitz del governatore con la giunta riunita a Sassari: ok alla delibera sul Piano paesaggistico dei sardi. Ma arriva subito l’altolà del ministero ai Beni culturali: «Atto unilaterale, così non si può fare»

26 ottobre 2013
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SASSARI. Tutto in una mattina convulsa. Alla vigilia della campagna elettorale, il governatore Ugo Cappellacci e la sua giunta approvano una delibera con la dichiarata intenzione di “cancellare il Piano paesaggistico regionale”. E mentre opposizioni e ambientalisti si scatenano contro gli attacchi alla legge salvacoste nel 2006 voluta dal centrosinistra di Soru, a sorpresa nelle stesse ore dal ministero dei Beni culturali arriva uno stop improvviso: tanto immediato quanto inedito.

«La revisione del Ppr annunciata dal presidente, e adottata in via provvisoria dalla giunta, è un’iniziativa assunta in maniera unilaterale dalla Regione, in quanto sono attualmente ancora in itinere tutte le attività inerenti la co-pianificazione prevista dal Codice Urbani, così come recepite dagli accordi sottoscritti fra le due amministrazioni»: questa l’inusuale precisazione della direzione regionale Beni culturali e paesaggistici dell’isola in un comunicato pubblicato sul sito istituzionale. Che cosa significa? In sostanza, la nota equivale a un richiamo formale. Questa è una normativa - sembrano infatti sottolineare, al di là del linguaggio diplomatico, gli uomini del ministero – che richiede la nostra presenza in tutti i passaggi procedurali a tutela delle più generali norme dello Stato. Ne consegue che gli effetti dell’iniziativa della giunta sono al lato pratico condizionati da tempi e procedure precise, con ogni probabilità incompatibili con un varo della legge prima del voto. Ed è proprio perciò che ieri, più che dei contenuti della nuova programmazione, ai tavoli della politica si sono discussi soprattutto questi aspetti. Il Ppr, comunque, cambia nome: da Piano paesaggistico regionale diventa “Piano paesaggistico dei sardi”. Ma al di là della denominazione, viene stravolta gran parte della pianificazione voluta da Soru. Si allentano così i vincoli nella fascia costiera dove sarà possibile intervenire, ristrutturando l'esistente, sulla base di "precise regole". Quanto ai corsi d'acqua, solo fiumi e torrenti di rilievo paesaggistico saranno soggetti a restrizioni. Nel pomeriggio il portavoce di Cappellacci ha tuttavia reso noto che «la revisione del Piano paesaggistico regionale contiene in sé una operazione verità, perché i vincoli della fascia costiera non vengono diminuiti». «Viene al contrario ripristinata – ha tenuto ancora a rimarcare il governatore – la certezza del diritto, modificati errori macroscopici e affidata la tutela dell'ambiente a uno strumento che non sia una trappola né un labirinto inestricabile per il cittadino». (pgp)

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