La Nuova Sardegna

Isili, il sindaco va in cimitero: «Non c’è traccia di Priebke»

di Gian Carlo Bulla
Isili, il sindaco va in cimitero: «Non c’è traccia di Priebke»

Nel cimitero della colonia penale di Isili c’è effettivamente la tomba del padre di Evelino Loi, ma non sembra esserci traccia di quella del boia nazista

12 novembre 2013
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ISILI. Nel cimitero della colonia penale di Isili c’è effettivamente la tomba del padre di Evelino Loi, ma non sembra esserci traccia di quella del boia nazista Erich Priebke, l’ufficiale delle Ss condannato all’ergastolo per il massacro delle Fosse Ardeatine nel 1944 e morto a cent’anni l’11 ottobre scorso.

«La notizia data dall’ex detenuto di Barisardo è del tutto destituita di fondamento», ha detto il sindaco di Isili, Orlando Carcangiu, al termine del sopralluogo fatto ieri mattina nel piccolo cimitero dove sino ai primi anni Cinquanta venivano seppelliti i detenuti che morivano durante la detenzione. Il sindaco aveva chiesto di poter verificare di persona dopo le dichiarazioni di Evelino Loi (trent’anni passati nelle carceri italiane, di cui uno proprio a Isili) seguite allo scoop del direttore di “Repubblica” Ezio Mauro sulla sepoltura in gran segreto di Priebke dopo le furibonde polemiche sui funerali e sul trattamento da riservare alla salma. Con Carcangiu c’erano il direttore della casa di reclusione Marco Porcu e il comandante degli agenti della polizia penitenziaria Giuseppe Atzeni.

«Non avevo alcun dubbio – dice il primo cittadino del paese del Sarcidano –. Appena ho sentito la notizia l’ho definita una vera e propria bufala che sicuramente è stata architettata da Evelino Loi per risalire agli onori della cronaca». Carcangiu ieri mattina ha percorso in lungo e in largo il cimitero, ha visionato una per una tutte le tombe e ha ispezionato in modo particolare l’area che confina con la tomba del padre dell’ex detenuto di Barisardo: « Non ho notato alcun segno di terra smossa, né tantomeno di scavo. Le tombe sono tutte integre. Mi sono sentito in dovere, come sindaco, di chiedere di poter effettuare il sopralluogo solo per una questione di scrupolo».

A Isili nessuno vuole commentare la notizia. «Se fosse stata vera lo avremmo sicuramente scoperto – è il commento più diffuso –. La strada che conduce al carcere è frequentata. Eventuali movimenti di persone estranee al nostro territorio sarebbero state notat. Chi parla di movimenti e di traffici strani è in malafede».

Il vecchio cimitero storico della colonia penale agricola di Isili sino allo scorso anno si trovava in uno stato di completo abbandono. Il direttore Marco Porcu per dargli un senso di decoro ha disposto un vero e proprio maquillage. I lavori sono stati eseguiti dagli stessi detenuti. In particolare sono stati sistemati i muretti a secco, sono state ripulite le tombe e le croci, è stata sfalciata l’erba e sono state messe a dimora diverse piantine.

«Al termine dei lavori – dice il sindaco Carcangiu – si è svolta una piccola cerimonia alla quale ho partecipato con piacere, C’erano tra gli altri l’arcivescovo metropolita di Oristano monsignor Ignazio Sanna, il procuratore generale della repubblica di Cagliari, il dottor Ettore Angioni, e don Aldo Carcangiu, cappellano della casa circondariale».

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