La Nuova Sardegna

Erriu in commissione: Ppr pronto in tempi rapidi

di Umberto Aime
Erriu in commissione: Ppr pronto in tempi rapidi

L’assessore conferma: «Il Piano sbloccherà i Puc di almeno 30 Comuni» Bonifiche a Porto Torres e nei siti minerari, la giunta apre un tavolo col governo

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CAGLIARI. Regole certe e non complicate per il nuovo Piano paesaggistico. Certezza e velocità anche per le bonifiche, sempre più urgenti, nelle zone industriali. È l’ambiente ad aver conquistato la scena nelle stanze del palazzo del Consiglio regionale, con la convocazione in commissione degli assessori Cristiano Erriu (Urbanistica) e Donatella Spano (Ambiente). Quelle di ieri sono state altre due tappe del confronto, almeno per il momento spedito, fra Consiglio e Giunta. L’obiettivo è «cercare assieme – come auspicato nel giorno d’insediamento dal governatore Francesco Pigliaru – risposte comuni per affrontare le emergenze e cominciare poi a programmare gli interventi necessari contro la crisi».

Ppr. Dopo la bocciatura del Piano paesaggistico del centrodestra, era quello approvato dalla Giunta Cappellacci in piena campagna elettorale, il centrosinistra ha giurato che il nuovo Ppr sarà pronto «in tempi molto rapidi». A dirlo è stato l’assessore Cristiano Erriu nell’aula della Quarta commissione, presieduta da Antonio Solinas del Pd. «Sull’urbanistica – ha confermato Erriu – da parte della Giunta non c’è stato, non c’è e non ci sarà un approccio ideologico. Puntiamo a regole chiare e certe anche nei vincoli per gli Enti locali, le imprese e i cittadini. Dobbiamo garantire alla Sardegna di oggi e di domani non solo un miglior governo del territorio ma il massimo della tutela e della qualità dell’ambiente». Per questo la Giunta – ha continuato l’assessore – ha riavviato le procedure di co-pianificazione col ministero per i Beni culturali dopo la rottura dei rapporti quando governava il centrodestra». In particolare, «abbiamo aperto il confronto su 130 nuovi beni e anche la nuova catalogazione durerà settimane non mesi», C’è la volontà di fare in fretta. «Il confronto con tutte le parti in causa – ha continuato Erriu – è concluso e ora dobbiamo concludere questo lavoro complesso, per arrivare entro l’estate all’approvazione in Giunta del Piano». Sono stati soprattutto i Comuni a sollecitare rapidità: «Finora la confusione è stata addirittura esagerata e oggi sono bloccati ben trenta piani urbanistici comunali». Approvato il Ppr, la Giunta non si fermerà: «Puntiamo subito dopo ad approvare la legge urbanistica, per mettere fine a un intreccio di norme vecchie, sorpassate e spesso contraddittorie fra loro». L’impegno dell’assessore è stato questo: tempi rapidi e regole certe, perché «solo così potremmo riprendere a parlare di sviluppo».

Bonifiche. È sempre nell’aula della Quarta commissione che l’assessore Donatella Spano ha presentato un primo bilancio su uno dei problemi più spinosi lasciati sulle spalle della Sardegna dal dopo industrie in poi. «A Porto Torres – ha detto – nei siti inquinati di interesse nazionale la procedura è partita, mentre è molto più lento e meno incisivo il censimento nella stessa area delle falde e delle zone costiere». Se a Porto Torres qualche passo avanti è stato fatto, a preoccupare è la situazione a tratti drammatica del Sulcis: «Negli ex siti minerari siamo indietro, nonostante abbiamo a disposizione i novantacinque milioni del Fondo europeo di sviluppo e coesione. Il blocco operativo della società regionale in house Igea è stato finora il primo e vero ostacolo all’avvio dei lavori. Ma proprio in questi giorni abbiamo nominato il commissario liquidatore Antioco Gregu. Vogliamo che Igea esca in fretta dal tunnel: le bonifiche devono cominciare subito».

Piano antincendi. L’assessore Spano ha annunciato che la prossima settimana sarà all’ordine del giorno della Giunta. «Gli uffici hanno corretto alcune prescrizioni e le novità sono state già consegnate ai Comuni. Dobbiamo ancora potenziare la catena di comando e va fatto per evitare zone d’ombra nelle competenze. Siamo alla ricerca di un equilibrio, ma non è facile far parlare fra loro i diversi enti della Regione». Certo, serve più organizzazione.

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