L’abbraccio della Gallura alla città annichilita
Il consiglio comunale straordinario con sindaci e amministratori del territorio Anna Muretti (Trinità): «Provo tanta rabbia, Giulia era un’amica»
TEMPI.
La partecipazione massiccia dei sindaci galluresi al Consiglio comunale, convocato dopo la strage di via Villa Bruna, ha confermato l’orrore, la preoccupazione e la paura che l’orrendo fatto di sangue di Tempio ha suscitato in Gallura e nell’isola. A farsi interpreti di questi stati d’animo, e dei sentimenti di solidarietà per la città di Tempio, sono stati i sindaci galluresi che all’unanimità hanno accolto l’invito del Comune a partecipare a una riunione straordinaria del Consiglio. La riunione, voluta dalla città, non è apparsa come un atto formale che si fa solitamente di fronte a un fatto politicamente o socialmente eclatante, ma come una ricerca di vicinanza, di conforto e di aiuto. Una riunione importante quindi per i cittadini tempiesi che si sono così potuti rendere conto che nel loro immenso dolore, per quanto è accaduto, non sono soli e non saranno lasciati soli. Accorato l’appello del sindaco Romeo Frediani ai suoi colleghi «perché assieme si studino nuove forme per aprirsi ai cittadini e per dare loro nuova fiducia nelle istituzioni».
Diversi i sindaci che hanno chiesto di poter intervenire, per esprimere solidarietà alla città, vicinanza alle famiglie colpite dal tragico evento, per dire a loro stessi e agli altri che è ancora possibile lottare per una società migliore. Toccante l’intervento del sindaco di Trinità, Anna Muretti, coinvolta personalmente nella vicenda di via Villa Bruna. Giulia Zanzani, sua compaesana, era infatti una sua cara amica. «La nostra comunità - ha detto – oggi la accoglierà al suo interno, assieme al marito e al figlio, per una giusta sepoltura. Ho provato molta rabbia. Per me è stato come se avessero ucciso mio figlio. Mi sento impotente, ma non posso fare a meno di ringraziare l’intera Sardegna per le espressioni di amicizia e solidarietà».
Una riflessione sull’accaduto e sui perché è arrivata poi da molti altri primi cittadini. «Dobbiamo guardarci dentro, ha detto Angelino Pittorru, sindaco di Sant’Antonio –. Inculcare di più nei nostri giovani i valori della famiglia che non i sono più». Il sindaco di Luras, Marisa Careddu, si è detta «stordita, sconvolta e inorridita per l’accaduto». Importante anche l’intervento del sindaco di Bortigiadas, Emiliano Deiana, che dopo avere espresso la sua solidarietà e la sua vicinanza ai tempiesi ha chiesto a tutti di avere una capacità di dialogo che forse manca. «Abbiamo pietà per le vittime – ha dichiarato – ma dobbiamo avere pietà anche per i colpevoli o per il colpevole di un simile delitto. Pietà umana per la loro nullità e per la loro bassezza. Dobbiamo essere capaci, se vogliamo migliorare di coniugare assieme pietà e giustizia». Presenti i sindaci o i rappresentanti di Calangianus, Santa Teresa, Olbia, Loiri Porto San Paolo, La Maddalena, Monti, Padru, Arzachena, Palau, Badesi, Telti, Oschiri e San Teodoro. Subito dopo il consiglio, i sindaci hanno reso omaggio alle vittime nella chiesa del Rosario. (a.m.)