La Nuova Sardegna

«C’era voglia di cambiamento»

«C’era voglia di cambiamento»

I due sconfitti ammettono che sul voto ha pesato il trend favorevole del Pd

27 maggio 2014
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BOSA. Uno è nel suo fortino elettorale ormai espugnato in via Mannu; l’altro è addirittura in ambulatorio per una giornata di lavoro uguale a tante altre. Del resto i pazienti non aspettano e lo scrutinio non è che gli abbia regalato troppe soddisfazioni. È secondo, ma in casi come questi, la medaglia d’argento vale assai poco e non ha problemi ad ammetterlo. Così, tra una visita l’altra, il medico Sergio Obinu, ex consigliere regionale alla guida di una civica di area centrista, così commenta l’esito del voto: «Chi perde è sempre deluso, ma questo non mi impedisce di fare gli auguri di buon lavoro a chi dovrà governare Bosa. Eravamo abituati a vincere, avevamo quasi sempre ottenuto successi nelle ultime tornate elettorali, ma stavolta è andata in un’altra maniera. Mi aspettavo ben altri risultati, ma evidentemente la voglia di cambiamento ha prevalso e parlare ora di errori non ha senso. Come in tutte le gare ci dev’essere un vincitore e stavolta è andata così».

Tradotto, quel «Così», vuol dire un banco dell’opposizione in un consiglio comunale chiamato ad affrontare tante emergenze. Eppure Piero Franco Casula, sindaco uscente e terzo piazzato nella competizione elettorale non è né affranto né così pessimista sul futuro: «Sono convinto che il nuovo sindaco riconoscerà entro un anno che la nostra è stata una buona amministrazione, a dispetto del voto e di quel che spesso si è detto».

Il perché è presto svelato. «Lasciamo a Luigi Mastino un Comune migliore di come l’avevamo trovato. Il personale lavora meglio, le entrate finalmente ci sono e davanti ci sono tanti progetti per le opere pubbliche che attendono solo di essere avviati». È per questo che, guardando indietro ai giorni appena conclusi del suo mandato non trova molte cose per cui rimproverarsi. «Penso di aver fatto bene il mio lavoro – prosegue Piero Casula – e ritengo di aver pagato il fatto che le liste che mi sostenevano non avevano dietro i grandi partiti che invece appoggiavano il centrosinistra. Penso che sia innegabile che Luigi Mastino abbia cavalcato l’onda forte del Pd, ma non per questo la sua vittoria è meno chiara. Anzi gli faccio gli auguri». Auguri che vanno a tutta Bosa, dove la crisi morde da tempo e il lavoro è sempre più un ricordo di anni più facili. (e.c.)

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