La Nuova Sardegna

L’amarezza dei grillini: «Vince la vecchia politica»

di Gabriella Grimaldi

Il Movimento Cinque Stelle crolla e non supera l’11 per cento di voti Delusione dopo i risultati delle europee che avevano fatto sperare in un boom

27 maggio 2014
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SASSARI. Basterebbe l’espressione di Maurilio Murru davanti al tablet che continuava a scaricare mazzate una dietro l’altra per raccontare tutta la delusione del Movimento Cinque Stelle sassarese. Ieri intorno alle 16 i primi dati in arrivo dalle sezioni sparse per la città infatti avevano già cominciato a dipingere un’amara sconfitta: quella della lista Grillina e del suo candidato sindaco.

Da subito è stato chiaro per tutti i presenti nella sede affittata dal movimento in via Bellieni che non solo il ballottaggio per la poltrona di sindaco diventava una chimera ma che anche mettere nel consiglio comunale qualche candidato sarebbe stata un’impresa non da poco. Undici per cento di voti per la lista M5S composta da 30 candidati mentre la coalizione che faceva capo a Nicola Sanna volava oltre il 67 per cento è stato duro da digerire. Per non parlare del testa a testa con le tre liste di centrodestra fino al tardo pomeriggio (che poi hanno fatto il sorpasso con il 13,50) che ha sfiancato i militanti riuniti attorno al tavolo della sede. Ogni tanto qualcuno faceva capolino dalla porta di ingresso: «Come sta andando?». Facce mute mentre gli smartphone si illuminavano di continuo per trasmettere notizie imbarazzanti dalle sezioni via via scrutinate tipo Murru 86 voti, Sanna 427, Murru 63, Sanna 386. «Ci hanno asfaltato...» ha mormorato qualcuno mentre venivano formulate le prime sommarie analisi del voto, soprattutto alla luce dei risultati delle elezioni europee, resi noti in mattinata, che su base regionale avevano fruttato il 27 per cento di consensi per Cinque Stelle. «Non ci posso credere – ha commentato Maurilio Murru, 42 anni, sassarese direttore amministrativo in un’azienda di Porto Torres –. Ci aspettavamo di più ma evidentemente i sassaresi hanno scelto di votare un’idea per l’Europa e di ripercorrere strade già battute per le amministrative: meglio dare la propria preferenza ad amici e parenti». Un sistema che secondo l’anima grillina non fa altro che perpetuare connessioni poco limpide, un sistema che «non farà mai crescere la città». Qualcuno però fa autocritica: «Ci sono stati errori nella campagna elettorale nazionale – dice Alessio Pinna, ingegnere –, certi toni non pagano, le persone si spaventano e i risultati eccoli qua».

Poco dopo le 17 la percentuale di M5S si abbassa fino al 10,57 e la coalizione guidata da Rosanna Arru sorpassa e sale al 13: «Sono molto preoccupato per il futuro non solo della nostra città ma di tutta l’Europa – aggiunge sconsolato il militante Igor Cassano –. Non c’è la capacità di sollevare la testa e guardare un po’ più in là del proprio naso. Tutti i Paesi del mondo crescono tranne il nostro. Ciò che avverrà nei prossimi mesi sarà una catastrofe». Proprio in quel momento si affacciano dalla porta due giovani, chiedono come si fa ad iscriversi al movimento, non vogliono neppure sapere dei risultati, a loro interessa partecipare. È un raggio di sole in una serata grigissima e qualche volto si rasserena un poco: «Ragazzi, oggi è andata così. Ma c’è poco da buttarsi giù – dice Ettore Licheri, avvocato e impegnato come portavoce del movimento di Sassari –. Domani dobbiamo ripartire con gli allenamenti perché presto arriveranno altre partite e l’impegno deve essere massimo». E poi, commentano in tanti, «tutto sommato siamo il secondo partito, non è un fatto da trascurare». Alle 18,30 sono state completate 23 sezioni su 137 ma i dati non cambiano. Nel frattempo arrivano i candidati che hanno “presidiato” i seggi e si comincia a fare qualche calcolo sul numero di consiglieri che sarà possibile piazzare: «Con questi risultati – dice Ivo Manca, ricercatore universitario – abbiamo la possibilità di far entrare 4 dei nostri a Palazzo Ducale. Saremo determinati a far diventare realtà i nostri progetti». Intanto, nonostante la tensione, c’è tempo per un bicchiere di vino rigorosamente fatto in casa, qualcuno esce fuori a fumare una sigaretta o per prendere una boccata d’aria: tra questi c’è Andrea Patteri, ingegnere, che al Movimento 5 Stelle ha dedicato tante energie e per questo è amareggiato: «Il nostro è un programma bellissimo perché, al contrario di ciò che si pensa non siamo un’armata Brancaleone. Ci sono professionisti che spendono tempo e competenze per dare una prospettiva alla città. Tra le cose migliori che abbiamo pensato secondo me c’è la rivoluzione della mobilità che potrebbe rendere la città molto più vivibile». «Io andrò via dall’Italia – taglia corto un altro militante –, non si può stare in un Paese che non ha coraggio di cambiare».

A tarda sera i militanti alla spicciolata lasciano la sede con una certezza: non c’è niente da festeggiare ma ci sarà da dare battaglia e non si tireranno indietro.

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