Grace Kelly, regina per amore
Nicole Kidman interpreta con bravura la diva “Ghiaccio bollente”
“Grace di Monaco”, alias Grace Kelly, attrice hollywoodiana di non lunga ma di grande fama, che interpretò ben tre film di Hitchcock: Il delitto perfetto, La finestra sul cortile, Caccia al ladro. Il regista inglese coniò per lei, grande seduttrice sullo schermo e fuori, il sopranome di “ghiaccio bollente”, il che la dice lunga sul concetto di “femminilità” che accomunava entrambi, cattolici, e che funziona anche nel film che ha aperto il festival di Cannes.
Diretto da Oliver Dahan (“La vie en rose”), racconta un frammento di vita della principessa – dal 1956 moglie di Ranieri di Monaco, conosciuto proprio sul set di “Caccia al ladro” – ancora divisa interiormente tra il prestigio del suo ruolo e la nostalgia dello schermo. Nel film, infatti, Hitchcock arriva a Monaco per proporle di ritornare sul set in “Marnie”; grande entusiasmo dell’ex attrice e poche opposizioni da parte dell’innamoratissimo consorte, interpretato da Tim Roth, insospettabilmente a suo agio in quel ruolo. Ma il principato ha un vicino scomodo: De Gaulle. Il presidente della Francia minaccia di invadere quel fazzoletto di terra in cui si rifugiano gli industriali e i finanzieri che non vogliono pagare le tasse in patria. A questo punto, Grace rifiuterà la proposta di Hitchcock e scriverà e interpreterà la parte della sua vita: la principessa che salva il suo regno con l’amore e la bontà.
I Grimaldi non hanno gradito il film, che pure ha segni concreti dell’operetta ottocentesca, nutrice del cinema popolare: ovvero quel mondo ovattato, colorato e luminescente oltre ogni limite, serve a far sognare il pubblico. E dopotutto, se non vengono a noia le feste e l’inconsapevole caricatura dei grandi uomini (il più ridicolo è De Gaulle), ci si può consolare con la bravura di Nicole Kidman, la cui recitazione opera una sorta di transustanziazione tra il corpo, defunto nel 1982, di Grace Kelly, e il suo, vivissimo e affascinante.