La Nuova Sardegna

Ragnedda: sapevamo di essere nel giusto

Ragnedda: sapevamo di essere nel giusto

Alberto Ragnedda, il sindaco di Arzachena che produce il vino bianco più prestigioso dell’isola, è soddisfatto. «Diamo atto alla magistratura – ha detto ieri pomeriggio Alberto Ragnedda, parlando a...

26 luglio 2014
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Alberto Ragnedda, il sindaco di Arzachena che produce il vino bianco più prestigioso dell’isola, è soddisfatto.

«Diamo atto alla magistratura – ha detto ieri pomeriggio Alberto Ragnedda, parlando a nome dei familiari – d’aver esaminato con la dovuta serenità una vicenda nata da un accertamento, doveroso, da parte dell’Agenzia delle entrate. Una verifica fiscale che ha portato ad un contenzioso tributario sconfinato nel penale. Come socio ritengo che il provvedimento di annullamento dei sequestri abbia ridato serenità all’intero nucleo familiare e ai nostri dipendenti, mentre sotto il profilo squisitamente politico posso affermare che il mio incarico di primo cittadino esce rafforzato da questo accertamento tributario in quanto è stato dimostrato, da parte dei miei legali e del mio consulente, Paolo Piras, la perfetta legittimità sul mio operato e sul quello delle società che rappresento». Ieri i difensori della famiglia Ragnedda hanno provveduto alla notifica del provvedimento di nullità alle banche e al custode giudiziario che, dal 5 giugno scorso, amministrava i beni della società finita nel mirino del fisco. Ai Ragnedda veniva contestata l’evasione fiscale di 224 mila euro per omessa dichiarazione di redditi abbattuti, stando alle accuse che hanno portato i fratelli Ragnedda all’iscrizione sul registro degli indagati, attraverso l’operazione di autofatturazioni tra società per l’acquisto di uva nel 2010, per 747 mila euro. (g.p.c.)

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