La Nuova Sardegna

«Prima è bene parlare con un dermatologo»

«Prima è bene parlare con un dermatologo»

Il primario Giorgio Retanda consiglia di fare una visita preventiva e di proteggersi al mare

29 agosto 2014
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SASSARI. Bruciori, vescicole, eczemi cutanei, fino ad arrivare reazioni allergiche molto fastidiose. Gli inconvenienti per chi decide di fare un tatuaggio in estate ci sono, ma seguendo le indicazioni dei medici si possono evitare spiacevoli sorprese. Non tutti sanno ad esempio che alcuni pigmenti sono fotosensibilizzanti: manifestano, cioè, un’autentica avversione nei confronti del sole.

Giorgio Retanda, primario di Dermatologia all’ospedale civile di Sassari consiglia di tenere il tatuaggio ben coperto quando si va al mare. «Sarebbe meglio non esporli proprio al sole - spiega il medico - perché nemmeno le creme solari a protezione molto alta mettono al riparo da eventuali danni». Per il dermatologo nel mondo dei tatuaggi si sono fatti negli ultimi anni passi da gigante, ma bisogna sempre tenere alta la guardia. «In assenza di una legge seria - spiega Retanda - in Italia sono stati aperti tanti studi di tatuaggi da persone improvvisate e senza un serio apprendistato. Chi opera seppure in modo decorativo sul corpo umano dovrebbe avere una preparazione in materia di anatomia e di cute. Purtroppo - aggiunge il primario del Santissima Annunziata di Sassari - molti operano con attrezzature e materiali scadenti e possono procurare gravi danni. È da queste figure improvvisate - avverte il medico - che bisogna stare alla larga». Non sono esenti da rischi i tatuaggi da spiaggia non permanenti, realizzati all’henné. Dietro al compromesso fra il desiderio di mostrare una decorazione sul proprio corpo e la certezza che non costituisca un marchio a vita, si può nascondere l’insidia di una sostanza che si chiama parafenilediamina. «A contrario dell’henné - spiega Giorgio Retanda - risulta tossica per il nostro organismo, provocando in molti casi reazioni allergiche, tanto è vero che in alcuni paese europei è stata bandita». Un altro problema da non prendere sotto gamba può essere la presenza di nei sulla parte del corpo che si deve tatuare.

«In modo particolare in casi del genere - spiega il medico - prima di farsi tatuare una parte del corpo coperta da nei sarebbe molto opportuno effettuare prima una visita dermatologica. Solo un medico - conclude Retanda - può capire, dopo uno studio approfondito, se tra i nei ce ne sia qualcuno che merita un’attenzione particolare». (l.f.)

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