La Nuova Sardegna

macomer

Farmaci veterinari dall’Est, stroncato traffico clandestino

Farmaci veterinari dall’Est, stroncato traffico clandestino

MACOMER. I carabinieri della compagnia di Macomer hanno stroncato un traffico di farmaci a uso veterinario provenienti dalla Romania e destinati agli allevamenti della Sardegna centrale. I militari...

08 settembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. I carabinieri della compagnia di Macomer hanno stroncato un traffico di farmaci a uso veterinario provenienti dalla Romania e destinati agli allevamenti della Sardegna centrale. I militari ne hanno sequestrato un grosso quantitativo nella casa di un cittadino romeno che, assieme al fratello con cui vive, lavora come servo pastore in un comune della zona. Nel paese di produzione i farmaci costano un terzo rispetto all’Italia. La preoccupazione riguarda la provenienza, ma anche la concentrazione e il dosaggio di somministrazione. Le istruzioni stampate sulle confezioni sequestrate dai militari sono scritte in romeno. Negli allevamenti del Marghine accade spesso che i trattamenti veterinari siano affidati al fai da te o al passa parola. Il rischio di un dosaggio non corretto dei farmaci per animali potrebbe avere delle pericolose conseguenze: le sostanze potrebbero finire nel latte e nella carne ed essere poi assunte dal consumatore finale.

Le indagini che hanno portato al sequestro dei farmaci sospetti traggono origine dalle informazioni sul traffico delle medicine che interessava gli ovili della zona. Nel corso di un servizio di monitoraggio degli immigrati, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Macomer, coordinati dal tenente Gabriele Tronca e i militari della stazione di Suni hanno controllato un cittadino romeno. In auto aveva delle confezioni da 50, 250 e 500 cc di progesterone (un ormone impiegato per stimolare la fertilità degli animali), antiparassitari intestinali e antibiotici. Nel corso di una perquisizione in casa dell’immigrato sono state trovate altre confezioni. La quantità ha insospettito i militari. L’immigrato non possiede bestiame e non fa l’allevatore, ma lavora come servo pastore. Si sta cercando ora di capire come i medicinali venissero smerciati. Il ritrovamento è stato segnalato all’autorità giudiziaria, all’autorità sanitaria (la Asl), e all’autorità amministrativa (il prefetto).

La qualità e la genuinità della carni dei capi provenienti dagli allevamenti del Marghine sono noti. Lo stesso vale per i formaggi. Un uso incontrollato di farmaci non autorizzati compromettere l’immagine delle produzioni locali. (t.g.t.)

In Primo Piano

Video

Stefano Cherchi addio: a Sassari l'applauso della folla commossa per il fantino morto in Australia

Le nostre iniziative