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la guerra dell’acqua

Consumi, bollette, trasparenza: l’Antitrust accusa Abbanoa

di Mauro Lissia
Consumi, bollette, trasparenza: l’Antitrust accusa Abbanoa

Ispezione e lungo elenco di rilievi: slacci senza notifiche, fatture prescritte, mancati avvisi su tariffe con effetti retroattivi

31 maggio 2015
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CAGLIARI. Slacci dei contatori senza preavviso, inflitti a utenti che hanno pagato le bollette, le cui fatture risultano prescritte o in fase di conciliazione. Fatture basate su consumi presunti, con addebiti di servizi non prestati, nessuna comunicazione agli utenti sull’entrata in vigore di nuove tariffe con efficacia retroattiva. Ma non solo: ci sono casi documentati di utenti costretti a saldare anche i consumi ereditati dal predecessore per evitare sanzioni, richieste di pagare le partite pregresse in un’unica bolletta precludendo la possibilità di far valere separatamente l’eventuale prescrizione. Salta fuori tra l’altro un numero verde dedicato all’assistenza che in realtà verde non è: le chiamate si pagano.

È la storia di Abbanoa, che supera la barriera dei ricorsi e delle azioni legali lanciate da utenti furibondi e trova conferme in atti ufficiali: piombata alla sede cagliaritana di viale Diaz, l’ispettrice dell’autorità Antitrust Maria Laura Altavista - responsabile del procedimento aperto il 22 ottobre 2014 dalla Direzione generale per la tutela del consumatore - è stata costretta a chiedere una proroga di 210 giorni perchè la situazione all’interno della società concessionaria del servizio idrico appare molto più critica di quanto fosse stato denunciato a suo tempo dalle associazioni dei consumatori.

Caos assoluto. Una situazione talmente aggrovigliata da rendere necessario un intervento più approfondito in vista di possibili e sempre più probabili sanzioni.A leggere la comunicazione dell’Antitrust datata 30 aprile 2015 ad Abbanoa regna il caos più assoluto e a farne le spese sono gli utenti, vessati da ingiunzioni ultimative, slacci e asportazioni del contatore, minacce di sanzioni senza che - come scrive chiaramente l’ispettrice - Abbanoa sia in grado di tenere sotto controllo i consumi, i tempi dei pagamenti, la responsabilità reale degli utenti sulle morosità. Gli interrogativi. Un dato parla da solo: i quesiti di partenza erano tre, basati sulle segnalazioni formali ricevute dall’Antitrust. Ma conclusa la prima fase del procedimento la funzionaria ne ha proposto di sua iniziativa altri diciotto, tutti riferiti a clamorose criticità nelle pratiche commerciali gestite dalla società pubblica, già sotto inchiesta della Procura della Repubblica e al centro di una protesta ormai diffusa in ogni angolo della Sardegna.

La lista. L’elenco delle richieste di informazioni è lunghissimo: l’ispettrice mette l’accento e chiede chiarimenti sulle modalità con cui gli utenti sono stati informati delle condizioni contrattuali al momento in cui Abbanoa subentrò ai precedenti gestori, sollecitando una «documentazione scritta da cui si evincano i criteri, le modalità e la tempistica seguiti nella fatturazione e come gli stessi vengono resi comprensibili agli utenti nei documenti di fatturazione».

Richieste di spiegazioni. Ancora: l’Antitrust chiede il perché «del mancato o tardivo recapito dei documenti di fatturazione» e che cosa si è fatto per porvi rimedio. Ma soprattutto domanda quali sono le ragioni per le quali «non vengono rilevati i consumi reali, almeno nella frequenza contrattualmente stabilita e dell’omesso conteggio delle autoletture comunicate dagli utenti».

Rabbia e contestazioni. Si tratta di chiarimenti indispensabili, perché le proteste legate a questi aspetti arrivano ogni giorno e Abbanoa viene vista ormai ovunque come un nemico da combattere. Non senza ragione, perché a leggere quanto accertato sino a questo momento dall’Antitrust al giro di vite sanguinoso sul recupero dei crediti non ha fatto riscontro una crescita qualitativa del servizio e dei rapporti tra la società e i clienti.

Spaccato problematico. Le richieste di chiarimenti e di atti avanzate formalmente dall’ispettrice Altavista aprono infatti scenari in gran parte noti agli utenti e alle associazioni dei consumatori, con Abbanoa che sulla spinta dell’inchiesta giudiziaria e dell’avvio della procedura fallimentare da parte della Procura di Nuoro e poi di Cagliari ha cercato di rimettere in linea i conti, scaricandone in gran parte il peso sui cittadini. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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