La Nuova Sardegna

I sardi parenti stretti dei migranti che 4500 anni fa raggiunsero l'Africa dall'Europa e dall'Asia

Un modello 3D dell'elica del Dna
Un modello 3D dell'elica del Dna

Una ricerca dell'Università di Cambridge sul Dna dell'«uomo di Mota» dimostra che il flusso risale a molto prima di quanto si pensasse finora. E che oggi gli unici ad avere un corredo genetico simile a quelle popolazioni sono gli abitanti della nostra isola

08 ottobre 2015
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Le migrazioni di ritorno da Europa e Asia verso il continente africano sono iniziate molto prima di quanto si pensava finora (3.000 anni fa), e sono state massicce. E i parenti moderni più stretti di questi migranti del neolitico sono i sardi.

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A riscrivere la storia dei flussi migratori preistorici è il Dna di un uomo vissuto in Etiopia circa 4.500 anni fa, il primo ad essere recuperato e sequenziato in Africa, i cui geni indicano origini eurasiatiche. La scoperta, opera dei ricercatori dell'università di Cambridge coordinati da Andrea Manica, è descritta sulla rivista Science.

L'analisi del cranio dell'uomo di Mota, così chiamato perché rinvenuto nell'omonima grotta, ha permesso di capire che l'influenza delle migrazioni euroasiatiche è stata ben più consistente di quanto finora creduto. Il suo genoma è precedente alla misteriosa ondata migratoria che si verificò circa 3.000 anni fa dall'Eurasia verso l'Africa, quando dalle regioni occidentali dell'Eurasia, come l'Anatolia, i nostri avi improvvisamente si riversarono nel Corno d'Africa.

L'analisi del Dna dell'uomo di Mota ha mostrato che questi antenati euroasiatici erano strettamente imparentati con i coltivatori del primo neolitico, che diffusero l'agricoltura in Europa 4.000 anni prima, e con i moderni africani.

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La popolazione dell'Africa orientale di oggi condivide almeno il 25% del corredo genetico con questi antenati, e gli africani di tutto il continente il 5%.

E se la composizione genetica del vicino Oriente è ormai cambiata completamente, i parenti moderni più stretti di questi migranti del neolitico sono i sardi, probabilmente per l'isolamento geografico dell'isola, divenuta una capsula del tempo.

«L'ondata di migrazioni dall'Eurasia occidentale di ritorno nel corno d'Africa è stata equivalente al 30% circa della popolazione che già viveva lì. La questione è: perché si riversarono tutti lì all'improvviso?», si chiede Manica. La causa rimane un mistero. Alcuni ritrovamenti archeologici indicano che la migrazione coincise con l'arrivo delle coltivazioni del vicino Oriente nell'Africa orientale, suggerendo l'idea che i migranti aiutarono a sviluppare nuove forme di agricoltura.

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