Cinema a Sassari: film in lingua originale e pellicole d’autore
Da oggi una rassegna di titoli sottotitolati in italiano Il primo è “Woman in gold” di Curtis, con Helen Mirren
SASSARI. È in pieno svolgimento la stagione cinematografica autunnale. Accanto alla programmazione ordinaria nelle due sale del Moderno e dell’Auditorium di via Monte Grappa, ha preso avvio la rassegna “A scuola al cinema” (scuolalcinema.weebly.com) e oggi prenderà avvio “I lunedì in originale”, rassegna di film in lingua originale con sottotitoli in italiano, ultimo spettacolo tutti i lunedì all’Auditorium.
Il primo film in programma nel nuovo spazio è Woman in gold di Simon Curtis, con Helen Mirren. Negli anni Novanta, Maria Altmann, una rifugiata ebrea ottuagenaria, da decenni residente in America, avvia un'azione legale nei confronti del governo austriaco, per recuperare un'opera d'arte che lei ritiene appartenga alla sua famiglia come risarcimento per tutto quello che ha dovuto soffrire durante la guerra, per il solo fatto di essere ebrea. (spettacolo unico ore 21.30, 7 euro).
Da mercoledì scorso, inoltre, è ripresa la rassegna cinematografica “I mercoledì d'autore”, programmata all’Auditorium di via Monte Grappa in collaborazione con Cinearena.
Si è iniziato con Non essere cattivo di Claudio Caligari. Il film (terminato dopo la scomparsa del regista, già autore del cult “Amore tossico”) è prodotto dall'attore Valerio Mastandrea, ed è il candidato italiano agli Oscar. È la storia di Cesare e Vittorio, legati da «una forte amicizia virile. È un legame che resiste anche quando separano i loro destini, Vittorio cerca di salvarsi e di integrarsi attraverso il lavoro, mentre Cesare affonda nell’inferno della droga e dello spaccio, finché durante una rapina viene ferito. Questo mercoledì seguirà Dove eravamo rimasti di Jonathan Demme. In un film carico di musica e performance live, Meryl Streep interpreta Ricki, una chitarrista rock famosa che ha rinunciato a tutto per il suo sogno di celebrità, ma dopo molti anni decide di tornare a casa per stare vicino alla sua famiglia. (spettacoli ore 17, 19, 21).
Amy è il film in programma il 4 novembre. Il documentario diretto da Asif Kapadia, regista di “Senna” già premiato con svariati Bafta, racconta la storia drammatica di Amy Winehouse svelandone la vera personalità. Al centro del racconto, la personalità fragile e tenera della cantante, il suo rapporto con la famiglia e con i media, la fama, la dipendenza, ma soprattutto la sua generosità e il suo talento. Fino al tragico epilogo: il corpo senza vita di Amy fu rinvenuto un sabato pomeriggio nel suo appartamento londinese di Camden (spettacoli ore 16.30, 19, 21.30).
L’11 novembre sarà la volta di Sicario di Denis Villeneuve. In una zona di confine tra Stati Uniti e Messico, dove la legge non conta, Kate (Emily Blunt) è un’agente dell’Fbi giovane e idealista, arruolata dal funzionario di una task force governativa per la lotta alla droga (Josh Brolin) per compiere una missione speciale. Sotto la guida di un ambiguo e impenetrabile consulente (Benicio Del Toro) la squadra parte per un viaggio clandestino, costringendo Kate a mettere in discussione tutto ciò in cui crede per riuscire a sopravvivere. (Spettacoli ore 16.30, 19, 21.30).
Sono inoltre in programma due eventi speciali. In occasione del quarantennale della tragica morte di Pier Paolo Pasolini, il festival “Pensieri e parole: libri e film all’Asinara” presenta al Moderno il 4 novembre Salò o le 120 giornate di Sodoma nell’edizione restaurata recentemente premiata al festival di Venezia. E' forse il film più famoso di Pasolini ma anche il meno visto, fortemente legato alla morte del regista. Pasolini finì il montaggio il giorno prima di essere ucciso all'idroscalo di Ostia, il film uscì in sala brevemente due mesi dopo, con il valore di un testamento disperato. Geniale “tradimento” di Sade e audace dissimulazione storica il film aggredisce lo spettatore precipitandolo in un incubo senza pietà e senza vie di salvezza, dove i rituali di perversioni e violenze rimandano surrettiziamente al presente. Mostra aberrazioni perpetrate secondo un regolamento da collegio infernale, dove ogni etica è pervertita nel suo contrario e la “soluzione finale” pedagogica consiste nella creazione di una nuova umanità, indifferente e assuefatta all’orrore. Spettacolo unico, ore 21.30.
All’Auditorium il 18 novembre Roger Waters: The Wall. Considerato all’unanimità una pietra miliare della storia del rock e della carriera dei Pink Floyd con oltre 30 milioni di copie vendute nel mondo, l’album “The Wall” fa coincidere uno dei vertici creativi della band inglese con il più importante contributo in termini compositivi del suo autore principale, Roger Waters. Il tutto in un’opera che, a 36 anni dalla sua pubblicazione su disco, ancora non smette di sorprendere per attualità, coinvolgimento emotivo e significato. Ne sono riprova, oltre alle sue successive ristampe e alla riduzione cinematografica che ne fece nel 1982 il regista Premio Oscar Alan Parker, anche e soprattutto i 219 concerti che lo stesso Waters ha tenuto tra il 2010 e il 2013, riproponendo la monumentale opera rock nella sua interezza e infiammando le platee di tutto il mondo. (Spettacoli ore 16.30, 19, 21.30).