La Nuova Sardegna

l’inchiesta della dda

Scandalo vestiti, nuovi sequestri

Investigatori in Comune a Mogoro: acquisiti alcuni documenti

29 gennaio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





MOGORO. Si allarga alla provincia di Oristano l'inchiesta della Dda di Cagliari sullo scandalo dei vestiti usati donati alla Caritas per i poveri e invece dirottati per la vendita nei mercati italiani ed esteri. Ieri gli uomini del Nucleo investigativo del Corpo forestale sono andati nel municipio di Mogoro e hanno sequestrato tutti i documenti relativi alla convenzione stipulata tra l'amministrazione comunale e la Eurofrip di Casoria, l'azienda campana a cui era destinato il carico di indumenti sequestrato poi nel porto di Cagliari. La convenzione sarebbe stata stipulata da Giampiero Cesarini che si sarebbe presentato come delegato della Eurofrip, portando tutta la documentazione con i loghi della Caritas diocesana di Cagliari, ottenendo in questo modo l'incarico per la raccolta degli abitati usati. Insieme a Giampiero Cesarini risultano attualmente indagati per truffa in concorso e traffico di rifiuti, la moglie Rosa Contiello, Andrea Nicolotti, responsabile del servizio mensa, cucine e logistica della Caritas di Cagliari - tutti e tre hanno l'obbligo di firma - Guido Afflitto, della società Sarda recupero tessili che opera nella raccolta degli indumenti, e Tonino Marras, capo cantiere della Derichebourg, la cui posizione potrebbe essere presto archiviata.

Al centro dell’inchiesta, partita da un esposto anonimo, il recupero di tonnellate di vestiti raccolti per la Caritas ma mai arrivati ai poveri. Sarebbero, infatti, finiti in mano a società che li vendevano nei mercati della Penisola ma anche in Africa.

Primo piano
Il caso

Sassari, truffa del bonus facciate da 6 milioni di euro: 53 imputati a processo

di Luca Fiori
Le nostre iniziative