Trasporti, gas e scuole: in arrivo 1,6 miliardi
A maggio Renzi firmerà gli accordi con Regione e città metropolitana di Cagliari L’obiettivo: ridurre il gap dell’insularità per garantire pari opportunità ai sardi
SASSARI. È passato un anno da quando Francesco Pigliaru consegnò a Matteo Renzi il dossier Sardegna. Un fascicolo di 13 pagine a cui il premier aveva promesso di rispondere entro settembre. Il responso è stato rimandato di mese in mese, ma ora l’attesa sembra finita. Ad annunciarlo è stato con un tweet lo stesso Renzi. «Patto per la Sardegna prestissimo, entro maggio», ha scritto due giorni fa nella sua rubrica settimanale su Twitter #matteorisponde. Dunque, a un anno esatto dalla consegna del dossier - era il 28 maggio a Olbia in occasione dell’apertura dei cantieri del Mater - il premier si dice pronto a dare alla Sardegna quelle risposte che attende da tempo. Risposte che in soldoni - questo è l’auspicio della Regione - dovrebbero valere un miliardo e 600 milioni di euro.
Patti per il sud. Quello per la Sardegna è uno dei 15 Patti per il Sud che il governo si è impegnato a firmare con le 8 regioni meridionali e le 7 città metropolitane del Sud, Cagliari compresa. 15 accordi in cui saranno previsti gli interventi prioritari da realizzare nei singoli territori con l’obiettivo di contribuire al loro rilancio economico e occupazionale. Tredici patti sono in dirittura d’arrivo, due ancora al palo, Napoli e la Puglia. Un rallentamento forse figlio dei rapporti non proprio idilliaci di Renzi con il sindaco Luigi De Magistris e il governatore Michele Emiliano. Il primo a firmare il Patto è stato qualche giorno fa il presidente campano Vincenzo De Luca, mentre oggi saranno apposte quattro firme: Calabria, Reggio, Catania e Palermo.
Gap insularità. In Sardegna, dunque, il premier arriverà entro fine maggio. Da un anno Regione e governo si sono visti quasi ogni settimana per definire i punti principali del patto. Un accordo su interventi mirati che avrà come obiettivo la riduzione dei problemi legati all’insularità. Un gap che, secondo la Regione, costa ai sardi un miliardo e 100 milioni di euro. Un limite che potrà essere superato solo assicurando agli isolani pari condizioni e pari dignità con gli altri italiani della penisola.
Trasporti. Il primo ostacolo è sempre quello dei trasporti. Non solo quelli esterni, ma anche quelli interni. E, dunque, nel Patto per la Sardegna il governo dovrà sì prevedere interventi per la continuità aerea e per quella marittima, ma anche per le ferrovie, che ormai costringono anche i treni semi nuovi a fermarsi, e per le infrastrutture stradali, che, come la Sassari Olbia vanno avanti al ralenti. Un sistema, ha sempre ribadito Pigliaru, in cui mobilità esterna e interna devono andare di pari passo.
Energia. Un passaggio importante del Patto sarà dedicato alla energia, all’esigenza di parificare il costo del gas tra Sardegna e resto d’Italia. All’isola l’assenza del metano costa più o meno 400 milioni all’anno.
Altri temi. La lista delle richieste presentate da Pigliaru a Renzi, ribadite in più incontri anche con il ministro Graziano Delrio, prosegue con interventi per le politiche per l’inclusione sociale, per la scuola, per l’accesso alla rete, per la sicurezza idrogeologica e le bonifiche ambientali legate alle aree industriali. Un elenco di interventi che dovrebbero far arrivare in Sardegna un miliardo e 600 milioni.
Il Patto per Cagliari. A maggio Renzi sbarcherà nell’isola non solo per firmare il Patto per la Sardegna, ma anche quello per Cagliari, in base all’accordo che prevede finanziamenti diretti per le città metropolitane. Sarà anche l’occasione per tirare la volata al sindaco Massimo Zedda, ricandidato dal centrosinistra, per cui lo stesso premier si è spesso pubblicamente.
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