La Nuova Sardegna

Anziani ospiti picchiati nella casa di riposo-lager

di Kety Sanna
Anziani ospiti picchiati nella casa di riposo-lager

Scattano sei misure cautelari, ai domiciliari la direttrice della struttura

25 maggio 2016
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NUORO. Violenze, botte, soprusi: di “Accoglienza” all’interno delle mura della casa di riposo di via Aosta se ne respirava ben poca, stando al risultato delle indagini portate avanti dalla Questura di Nuoro e presentate ieri mattina nel corso di una conferenza stampa. Le immagini pubblicate sul profilo facebook della Cooperativa in cui si vedono operatori che amorevolmente, con speciale cura, si dedicano agli ospiti durante feste e momenti di aggregazione, per gli inquirenti non sono altro che apparenza. La vera quotidianità per gli anziani ospiti della struttura-lager sarebbe stata ben altro: fatta di percosse con schiaffi e gomitate, psicofarmaci in misura superiore rispetto a quella prescritta, oltre a continue umiliazioni.

Gli arresti. Ieri mattina gli agenti della squadra mobile, a seguito di un’articolata attività investigativa portata avanti per diversi mesi e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Nuoro Giorgio Bocciarelli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Claudio Cozzella, a carico degli operatori socio sanitari Gianluca Porcu, nuorese di 38 anni e Ignazio Poggiu di 55. Arresti domiciliari invece per Rosanna Serra, nuorese di 56 anni, direttrice della struttura. Obbligo di dimora per gli operatori Maria Laura Cadau, 47 anni di Macomer, Genci Nikaj albanese, pure lui 47enne e Luciano Mulas, 37 anni di Ittiri.

Le accuse. Per tutti l’accusa è di maltrattamenti «perché con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, abusando dei poteri e violando i doveri inerenti le funzioni di operatore socio sanitario, presso la struttura per anziani non autosufficienti, denominata “cooperativa l’Accoglienza”maltrattavano reiteratamente i pazienti (spesso affetti da Alzheimer): Mario Nonne, Maria Beatrice Mingioni, Giovanni Delogu, Giuseppina Virdis, Teresa Sannia, Gonaria Corodda e Maria Francesca Molozzu. Rosanna Serra, in qualità di direttrice e responsabile dell’incolumità fisica e psichica dei soggetti ricoverati, pur essendo perfettamente a conoscenza delle percosse, delle lesioni nonchè degli ingiustificati mezzi di contenzione (chimici, fisici e ambientali), in più occasioni, avallava ed anzi raccomandava gli operatori». A tutti gli indagati viene contestata l’aggravante delle lesioni gravi; dell’abuso dei poteri e della violazione dei doveri inerenti le rispettive funzioni; della particolare crudeltà; della minorata difesa delle persone offese in ragione dell’età avanzata e delle patologie di cui sono affetti. Gli abusi – opportunamente documentati anche da videoriprese da parte degli investigatori – sono stati commessi nei confronti di alcuni dei 25 anziani ricoverati nella casa di riposo di via Aosta 1. Quella stessa struttura già sottoposta a sequestro preventivo dalla squadra mobile l’8 giugno del 2015 in relazione ad una serie di gravi carenze igienico sanitarie, poi parzialmente eliminate.

Le perquisizioni. Nel corso dell’operazione sono state effettuate perquisizioni nelle abitazioni degli indagati e nella stessa struttura pubblica che hanno permesso di acquisire ulteriori riscontri, soprattutto documentali, in ordine ai fatti contestati.

L’inchiesta. Ieri mattina l’operazione è stata presentata negli uffici della Questura durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, oltre al questore Paolo Fassari e al capo della squadra mobile Paolo Guiso, il procuratore della repubblica del tribunale di Nuoro, Andrea Garau. «La mia presenza qui è legata proprio al rilievo e all’importanza dell’operazione proprio perché rivolta alle fasce più deboli della popolazione – ha sottolineato il procuratore – Un’odiosa condotta rilevata grazie al lavoro svolto dalla polizia che è riuscita a smascherare la vigliaccheria di queste persone nei confronti di soggetti indifesi. Maltrattamenti, percosse, uso improprio di farmaci – ha aggiunto Garau – questo è quanto la bravura degli operatori è riuscita a far emergere. Nonostante alcuni degli indagati si stessero già preparando a coprire le loro malefatte».

Il ruolo della direttrice. Rosanna Serra è indagata anche per violenza e minaccia nei confronti dei dipendenti della struttura che sarebbero stati chiamati a rendere agli inquirenti dichiarazioni a lei favorevoli anche nel corso del processo relativo alla prima inchiesta, della “Residenza Familia”che verrà celebrato in Corte d’assise proprio domani (salvo rinvii dovuti allo sciopero degli avvocati). «Le indagini che abbiamo svolto in questi mesi – ha spiegato il capo della Mobile Paolo Guiso – sono legate proprio alla precedente inchiesta. Già da allora ci avevano segnalato delle situazioni al limite, ma servivano le prove. Grazie all’installazione di telecamere e all’uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali – ha concluso Guiso – , siamo riusciti a dimostrare i gravi indizi di colpevolezza a carico delle persone indagate».

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