La Nuova Sardegna

Il turismo nel futuro delle miniere

di Luciano Onnis
Il turismo nel futuro delle miniere

L’iniziativa della Cgil ha puntato sullo sviluppo della zona dopo le bonifiche

29 maggio 2016
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GUSPINI. Il bacino ex minerario è l'area più estesa e maggiormente inquinata d'Europa. “Quale vita dare alle miniere dopo le bonifiche” era il tema dell'iniziativa "Ambiente e miniere 2.0" che si è svolta a Montevecchio per iniziativa della Filctem Cgil del medio Campidano e del Comune di Guspini. «L'obiettivo è dare una nuova vita alle miniere. Partendo dall'eredità, troppo spesso amara e pericolosa, che ci hanno lasciato e che diventa un punto di partenza – ha spiegato Emanuele Madeddu, coordinatore della Filctem Cgil – ossia, le bonifiche per ripartire e dare un futuro ai siti minerari, alle aree e alle strutture che hanno accompagnato quella che è stata definita l'epopea mineraria». Madeddu ha poi spiegato: «Sicuramente le bonifiche sono un punto fondamentale e necessario per ripartire». Il sindaco di Guspini, Giuseppe De Fanti, ha rimarcato la necessità di intervenire per avviare il percorso di risanamento e i ritardi dovuti molto spesso alla burocrazia. «Per quanto riguarda Iglesias – ha detto il sindaco Emilio Gariazzo – bisogna sposare la tutela dell'ambiente con lo sviluppo e quindi la valorizzazione turistica». Antonello Ecca, sindaco di Arbus, ha puntato sulla necessità di procedere con le bonifiche: «Il ritardo nel risanamento ritarda lo sviluppo turistico». Rossella Pinna, consigliere regionale ed ex sindaco di Guspini ha messo l'accento sulle nuove iniziative che riguardano Montevecchio. L’assessore regionale dell'Industria, Maria Grazia Piras, ha invece annunciato: «Per le bonifiche nell'ex sito minerario di Montevecchio potrebbero essere presto disponibili altri 40 milioni di euro».

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