Maria sopravvissuta al crollo dell’hotel Roma
La donna vive a Porto Torres ma ogni anno trascorre le vacanze ad Amatrice La notte del sisma dormiva al terzo piano dell’albergo. È uscita alla prima scossa
PORTO TORRES. Maria Gianni è una miracolata. È una delle persone sfuggita dal ventre dell’hotel Roma durante il terremoto.
Maria ogni anno lascia Porto Torres per trascorrere le sue vacanze ad Amatrice. Prende una camera all’hotel Roma per incontrare le amiche di gioventù e aspettare di rivederle tutte assieme durante la grande festa che era organizzata per domenica.
Non voleva perdere gli incontri estivi all’aria aperta, i ricordi delle amiche e l’aria fresca che si respira nel paese durante l’estate torrida.
Speranze travolte dal sisma. Sono bastati pochi secondi terribili all’ultimo piano dell’albergo per la signora di 86 anni, mentre dormiva.
Si è trovata miracolosamente illesa dopo la violenta scossa di terremoto che ha fatto cadere giù il solaio e la parete del bagno. Tutto come in un film catastrofico, ma purtroppo era tutto vero e da quel momento la paura di non farcela ha preso il sopravvento tra i clienti superstiti dell’hotel Roma.
«Mia nonna è riuscita a rifugiarsi in un angolino della stanza dopo il crollo – racconta la nipote –, poi si è trovata improvvisamente il telefonino in mano. Aveva la luce accesa e squillava in continuazione. A chiamarla era mia zia che abita Roma. Parlava a voce alta per farsi sentire dalla nonna nascosta nell’angolino della stanza».
Quando la signora Maria è riuscita finalmente a rispondere, il dramma accaduto ad Amatrice correva lungo il filo del telefono ed era portato a conoscenza di tutti i parenti. «La zia – aggiunge la nipote –, dopo aver parlato con la nonna è riuscita a chiamare i soccorsi dicendo che nell’albergo c’era una persona fortunatamente illesa, rannicchiata in un angolo all’ultimo piano. Un alpino è riuscito a farsi largo tra le macerie dei piani, e la ha portata fortunatamente in salvo».
Un sospiro di sollievo per i parenti romani e soprattutto per le figlie che vivono a Porto Torres. Tutti impauriti dalle immagini della tragedia che arrivavano dalla tv e da internet. Le scosse nella terribile notte sul paesino laziale venivano trasmesse da tutte le televisioni. Uno choc per Maria che ha vissuto in prima persona la distruzione improvvisa del suo paese natio, quella comunità dove tante amiche l’aspettavano ogni anno per fare lunghe passeggiate all’aria aperta per raccontarsi le loro storie semplici ma piene di umanità.
Ogni anno prenotava una camera singola per un paio di settimane ad agosto, proprio per approfittare delle serate fresche che offriva Amatrice, sicura di poter godere di quella tranquillità prima di rientrare nell’isola.
Gli ospiti dell'Hotel Roma erano circa una trentina. Tanti si sono salvati, i morti dell’albergo per ora sono sei. L’hotel non è collassato del tutto dopo la prima scossa, quella più forte delle 3,36. Ma per lo sciame sismico i tre piani dell'albergo più famoso di Amatrice hanno collassato uno sull’altro lasciando solo polvere e vittime.
Maria Gianni ha detto alla donna delle pulizie, che l'ha incontrata subito dopo il terremoto, di avere avuto fortuna. Poco importava di aver perso le valigie e tutto quello che aveva con sé nella stanza crollata, meglio restare fuori nella strada e vicino alla macchina dei soccorsi.
È uscita illesa dalle macerie che hanno sconquassato l’hotel Roma, ma terribilmente scossa da un evento che ha distrutto il luogo della sua infanzia.
Ora si è trasferita momentaneamente a Roma dalla nipote, per ritrovare un po’ di tranquillità, in attesa di rivedere la figlia che ieri mattina è partita per la capitale. Con l’obiettivo di andarla a prendere e riportarla a Porto Torres in cui da tempo vive.
Maria è fortunata, è sfuggita alla furia del terremoto che ha devastato l’Italia centrale.