La Nuova Sardegna

Traffico passeggeri, Olbia secondo porto d’Europa

di Serena Lullia
Traffico passeggeri, Olbia secondo porto d’Europa

Numeri record sulle banchine dell’Isola Bianca, davanti c’è solo lo scalo di Atene

29 settembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Riconquista il posto da super star nella classifica dei porti per il traffico passeggeri. L’Isola Bianca è il primo scalo in Italia e il secondo in Europa dopo quello del Pireo. Dal primo gennaio al 31 agosto sono stati 4mila e 400 i movimenti nave, solo 300 in meno rispetto al totale del 2015. I numeri sono stati presentati durante l’assemblea generale di MedCruise che si è svolta a Tenerife. Positive anche le proiezioni per il futuro con un ulteriore aumento nel traffico passeggeri. «È evidente che questi numeri, oltre alla mera soddisfazione, richiedano un’attenzione verso il possibile impatto sociale e ambientale che hanno sulla comunità locale – commenta il commissario straordinario dell’Autorità portuale del nord Sardegna, Pietro Preziosi –. Come sistema portuale tra i primi in Europa per traffico passeggeri-commerciale l’obiettivo è adottare, con il supporto degli armatori, tutte le politiche innovative mirate al risparmio energetico e alla salvaguardia dell’ambiente».

L’Isola Bianca punta a diventare un porto green. E a diventare un laboratorio per la riduzione delle emissioni delle navi. Armatori, agenzie marittime, Capitaneria di porto e Autorità portuale si sono unite per ridurre l’impatto negativo che le navi possono avere sulla città e sulla salute dei cittadini. «L’obiettivo è introdurre una nuova sensibilità – aggiunge il commissario Preziosi – fatta di buone pratiche per la fruizione del porto. Puntiamo a creare un sistema eco compatibile e a basso impatto per l’ambiente cittadino circostante».

All’inizio della settimana si è svolta una prima riunione alla quale hanno partecipato le compagnie di navigazione Grimaldi, Moby, Tirrenia, le agenzie marittime e la Port Authority del nord Sardegna. «Un’occasione per avviare un primo confronto tecnico con i principali attori del porto e tracciare la road map che gradualmente porterà risultati tangibili e scientificamente provati nelle politiche verdi – aggiunge Preziosi –. Alla luce del consistente incremento di traffico del 2016 e di una proiezione altrettanto positiva per gli anni a venire, la scelta maturata in precedenti incontri tra Capitaneria e Autorità portuale, è mettere in piedi un laboratorio allargato agli attori del settore marittimo, per analizzare scientificamente lo stato dell’arte. I monitoraggi fino a oggi ci hanno restituito sempre un dato pienamente nella norma. Ciò non significa che ci si debba adagiare. Vogliamo scrivere una nuova pagina nelle politiche ambientali della portualità».

Primo piano
L’inchiesta

Morte di Pietro Mastino, positivo all’alcoltest l’investitore

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative